Continuano le preoccupazioni per il futuro del cambio euro-dollaro, in seguito alla crisi innescata dall’introduzione dei dazi. La situazione viene monitorata anche dalla Banca Centrale Europea, che teme ulteriori ripercussioni sui mercati globali e sull’inflazione.
La diretta conseguenza dei dazi è l’aumento del prezzo dei beni e dei servizi importati e la riduzione della loro domanda da parte dei consumatori. Tale situazione produce anche un taglio alla richiesta della valuta estera utilizzata per comprare i prodotti, perché per l’acquisto dei beni importati è necessario utilizzare la moneta del Paese esportatore. Se, però, si riduce la domanda di valuta estera, si rinforza la valuta nazionale; in questo caso, il dollaro americano contro l’euro.
Tutto ciò comporterebbe delle problematiche serie per l’intera economia, perché i beni europei diventeranno più cari per gli statunitensi e quelli statunitensi più costosi per gli Stati stranieri. Per tale motivo, la BCE potrebbe essere costretta a prendere provvedimenti.
Torna l’incubo inflazione: cosa farà la BCE?
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La guerra commerciale sarebbe altamente pericolosa nell’ottica di apprezzamento o deprezzamento di una moneta e, dunque, avrebbe delle conseguenze deleterie sul costo della vita. La Presidente della Banca Centrale Europea avrebbe posto l’accento sulla necessità di tenere a bada l’eventuale innalzamento dell’inflazione.

Torna l’incubo inflazione: cosa farà la BCE?
Lagarde ha dichiarato: “Siamo pronti a usare gli strumenti a disposizione per garantire stabilità finanziaria e dei prezzi“. Anche la Commissione Europea starebbe lavorando per evitare che la riduzione del PIL degli Stati Uniti d’America colpisca l’Europa. Se, però, dopo la tregua sui dazi di 90 giorni, concessa da Donald Trump, le imposte dovessero essere riconfermate in maniera perenne, le conseguenze anche per il Vecchio Continente sarebbero decisamente preoccupanti e potrebbe derivarne una riduzione del PIL del 3,1%-3,6% negli USA e dello 0,5%-0,6% nell’Unione Europea. Il commercio mondiale, inoltre, diminuirebbe del 7,7% nel prossimo biennio.
‘Taglio assicurativo’: quali benefici per l’Eurozona?
ING Economics prevede un nuovo taglio dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea entro la fine del mese, per far fronte alle difficoltà delle ultime settimane. Rispetto alle decisioni prese nella seduta di marzo (che aveva portato a una riduzione di 25 punti percentuali), la posizione della BCE sarebbe cambiata.

‘Taglio assicurativo’: quali benefici per l’Eurozona? [foto @olrat/Shutterstock.com, solo per uso editoriale]
Questi cambiamenti potrebbero costringere la BCE a effettuare quello che ING Economics definisce un “taglio assicurativo“, poco rischioso ma in grado di dare una scossa al mercato. In caso contrario, i consumatori potrebbero insorgere contro la Banca Europea.
Oltre al taglio dei tassi di interesse, ci sia aspettano nuove dichiarazioni da parte dell’Istituto guidato da Lagarde, su una politica “significativamente meno restrittiva“. La forza dell’euro potrebbe spingere le istituzioni europee a considerare ulteriori strumenti di protezione.