Anche il reddito di cittadinanza uscirà profondamente modificato dalla Legge di Bilancio del Governo. Anzi, forse proprio sul reddito di cittadinanza il Governo Meloni ha deciso di usare la perfetta e profonda discontinuità rispetto all’esecutivo precedente. E non ci riferiamo solo al fatto che il reddito di cittadinanza ha i giorni contati e finirà con l’essere sostituito da nuove misure di questo genere dal primo gennaio 2024.
Nel 2023 il sussidio che ha interessato in questi anni oltre 2 milioni di famiglie viene completamente rivoluzionato. La platea dei beneficiari si distingue, ora, tra soggetti attivabili al lavoro e soggetti privi di questa qualifica. E poi vengono introdotti nuovi obblighi sia dal punto di vista lavorativo che di formazione. E per spingere i beneficiari a non restare passivi prendendo semplicemente la ricarica mensile della Card RDS, ecco che compare la possibilità di cumulo del sussidio con un lavoro.
Alcune famiglie lo prenderanno per 12 mesi nel 2023 e altre per 8 mesi
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Il Governo ha deciso di modificare la misura tanto cara ai grillini. Cambia il reddito di cittadinanza dal primo gennaio prossimo e lo fa in maniera piuttosto netta. Infatti, le famiglie potenzialmente beneficiarie del sussidio vengono distinte tra chi al loro interno hanno solo attivabili al lavoro e chi invece ha soggetti diversi.
Le famiglie composte anche da minorenni, invalidi o over 60 come età, percepiranno il sussidio per l’intero 2023. Per chi non ha queste problematiche in famiglia e quindi ha tutti soggetti con età compresa tra i 18 e i 59 anni, ovvero i cosiddetti attivabili al lavoro, il reddito di cittadinanza si fermerà ad agosto, ovvero solo 8 mesi di sussidio. Ma oltre a questo, nuovi obblighi per il reddito di cittadinanza compaiono nella manovra di Bilancio.
Nuovi obblighi per il reddito di cittadinanza, i lavori socialmente utili e i corsi formativi
Sempre per le famiglie che lo prenderanno solo per 8 mesi, ci sarà da fare i conti con l’obbligo di partecipare e frequentare corsi di formazione di almeno 6 mesi. Corsi che serviranno per la riqualificazione professionale dei beneficiari. Affinché possa essere più facile per lo Stato trovare loro un lavoro. Resta la decadenza del sussidio per chi rifiuta anche solo un’offerta di lavoro congrua. E resta la decadenza dal beneficio anche per chi non partecipa a questi corsi di formazione.
Inoltre, tutti i beneficiari di questo tipo del sussidio dovranno essere adoperati dal proprio Comune in lavori di pubblica utilità. Tutti e non solo il 33% dei beneficiari del sussidio come prima erano soliti fare i Comuni, in base alle vecchie normative. Novità dell’ultima bozza della manovra, poi, il fatto che per scongiurare il fenomeno di chi non cerca lavoro o ne cerca uno illegale e in nero perché rischia di perdere il beneficio, si apre al cumulo con redditi da lavoro. In pratica, il beneficiario del reddito di cittadinanza potrà cumulare il sussidio con redditi di lavoro fino a massimo 3.000 euro. Un lavoro saltuario, o stagionale, dunque, non produrrà il rischio di perdere il sussidio ai beneficiari.