Nuove emissioni BTP: scadenze, tassi di interesse e rendimenti per investire proteggendo i risparmi dall’inflazione

Nuove emissioni BTP: scadenze, tassi di interesse e rendimenti per investire proteggendo i risparmi dall’inflazione

Il Dipartimento Tesoro del Ministero dell’Economia e delle Finanze ha comunicato l’emissione di un BTP Short Term, per un importo fino a 3 miliardi di euro. L’asta si svolgerà giovedì 24 aprile e la data di regolamento è fissata per martedì 29.

Il BTP Short Term scadrà il 25 febbraio 2027 e presenta una cedola annuale con tasso del 2,55%. Il collocamento avverrà tramite asta marginale. Ma non si tratta dell’unico titolo di Stato in asta nel mese di aprile 2025, perché il Ministero dell’Economia e delle Finanze aveva già emesso due interessanti prodotti di medio-lungo termine.

BTP a 7 anni: rendimento fino al 4,50%? L’analisi del titolo

Il MEF ha anche comunicato i risultati dell’emissione del BTP a 7 anni e del nuovo BTP€i a 30 anni. Il primo (codice ISIN IT0005647265) ha scadenza fissata al 15 luglio 2032 (con data di regolamento al 25 aprile) ed è caratterizzato da un tasso annuo del 3,25%, corrisposto in due cedole semestrali. Dall’emissione sono stati raccolti 8 miliardi di euro, a fronte di una domanda di circa 50,6 miliardi di euro, con un prezzo di collocamento pari a 99,974 euro. La prima cedola verrà staccata il 15 luglio 2025 e avrà un tasso dello 0,728776% rispetto al capitale nominale.

BTP a 7 anni: rendimento fino al 4,50%? L’analisi del titolo

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Nel dettaglio, se si acquista un BTP luglio 2032 investendo un capitale di 1.000 euro, si avrà diritto a 7,29 euro lordi di interessi (6,38 euro netti). La seconda cedola semestrale, che verrà pagata il 15 gennaio 2026, invece, avrà un tasso dell’1,625% lordo (1,42% netto). Gli investitori che compreranno il titolo di Stato entro il 25 aprile e lo manterranno alla scadenza, quindi avranno diritto a un importo netto di 180,51 euro.

Gli interessati possono rivendere il BTP prima della scadenza; in tal caso, non avranno diritto alle cedole per il periodo restante. Secondo le previsioni, nel medio termine, il rendimento netto di questo titolo di Stato potrebbe superare il 4,50%; occhio, però, all’inflazione che potrebbe far calare il rendimento finale (anche se questa ipotesi sembrerebbe remota al momento).

Il MEF ha comunicato che è in programma l’emissione di un altro BTP, con scadenza al 1° ottobre 2035, per un ammontare minimo di 10 miliardi di euro.

BTP indicizzato all’inflazione: le caratteristiche

Il nuovo BTP€i a 30 anni (codice ISIN IT0005647273), invece, è un titolo di Stato indicizzato all’inflazione dell’Eurozona; questo significa che sia il capitale originario sia gli interessi maturati vanno rivalutati sulla base del tasso di inflazione registrato dall’ISTAT, con esclusione dei prodotti a base di tabacco.

BTP indicizzato all’inflazione: le caratteristiche

BTP indicizzato all’inflazione: le caratteristiche

Il BTP ha scadenza fissata al 15 maggio 2056 e tasso annuo del 2,55%, corrisposto in due cedole semestrali. L’importo emesso di 3 miliardi di euro, a fronte di una domanda di circa 53,12 miliardi di euro. Il prezzo di collocamento è di 99,268 euro. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze, infine, ha comunicato che il coefficiente di adeguamento all’inflazione attuale corrisponde all’1,00335.

Le informazioni riportate in questo articolo sono a scopo divulgativo e non devono essere intese come raccomandazioni o suggerimenti d’investimento. I dati sono ottenuti da fonti considerate affidabili. Tuttavia, la loro accuratezza, completezza o affidabilità non possono essere garantite.