Mentre molti contribuenti stanno pianificando la loro pensione nel 2022, molti altri vedono il traguardo ancora lontano. Ma attendere ancora un po’ prima di andare in pensione potrebbe anche risultare vantaggioso. Se andare in pensione anticipata è già un’opportunità che la legge prevede in alcuni casi, dal 2023 potrebbe essere ancor più semplice e conveniente. Si parla, infatti, di una nuova vantaggiosa proposta dell’INPS per andare in pensione anticipata con soli 20 anni di contributi necessari. L’ipotesi nasce da un confronto tra sindacati e governo, andato in scena in questi ultimi giorni di dicembre. L’INPS potrebbe prevedere un nuovo metodo di pensione anticipata, molto flessibile, con cui aggirare legalmente le metodologie ordinarie. Non resta che attendere che si valuti e si dichiari sostenibile a livello fiscale il progetto. I vantaggi, per i contribuenti che agognano la pensione, potrebbero essere svariati.
Nuova vantaggiosa proposta dell’INPS per andare in pensione anticipata con soli 20 anni di contributi
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Sul tavolo delle trattative tra governo e sindacati è arrivata la proposta fatta dall’INPS. La proposta in questione è quella di una pensione anticipata a rate, sfruttabile con un minimo di 20 anni di contributi versati. La proposta prevede l’opportunità di andare in pensione già dai 63 anni. Ma la pensione percepita dai 63 anni ai 67 anni corrisponderebbe alla parte contributiva accumulata sino a quel momento. Solo una volta raggiunti i 67 anni, invece, la pensione aumenterebbe della restante parte retributiva. In sostanza, l’INPS pensa di mettere a disposizione l’opportunità di lasciare il lavoro prima, percependo una pensione ridotta. La riduzione della pensione, però, sarebbe soltanto momentanea, riportandosi agli standard previsti una volta raggiunti i 67 anni di età. Ogni lavoratore sarebbe libero di scegliere in base alla convenienza o meno di tale nuova opportunità.
La pensione a rate potrebbe avere vantaggi che nessun altro regime di pensione anticipata ha
Esistono già alcuni metodi per poter andare in pensione anticipata, come quota 41. Molti di questi metodi, però, avrebbero la controindicazione di essere tanto costosi per il governo. Al contrario, la pensione a rate proposta dall’INPS sarebbe del tutto sostenibile a livello finanziario. Secondo i calcoli preliminari, costerebbe allo Stato 2,5 miliardi di euro nei primi 3 anni. Di contro, sempre secondo le proiezioni attuali, il regime interesserebbe un pubblico sempre più vasto di contribuenti. Dai circa 50.000 del primo anno, si arriverebbe a 87.000 nel giro di tre anni.
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