Già settimana scorsa, sebbene avessimo fatto notare come l’impostazione fosse rimasta rialzista, scrivevamo che con il dollaro forte, le quotazioni dell’oro aveva cominciato a scendere nel corso della seconda parte della settimana. Quella appena conclusasi ha visto un peggioramento del quadro tecnico, anche se non tutto ancora è perduto, e nubi nere si addensano sull’oro.
Il giudizio degli analisti
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Con il peggioramento della situazione geo-politica a livello mondiale, la debole crescita del settore tecnologico, i rischi di recessione che gravano sull’economia globale e l’inflazione da record in tutto il mondo, è sempre più necessario trovare beni rifugio per sostenere i portafogli finanziari. Potrebbero essersi create, quindi, le condizioni per un rilancio dell’oro.
Spesso, infatti, l’oro ha dimostrato di essere un bene rifugio nei momenti di panico sui mercati azionari. Tra le sue principali caratteristiche c’è il fatto che essendo un bene fisico, il suo prezzo di solito non è influenzato dalle banche centrali e dalle loro decisioni sui tassi di interesse.
Secondo l’analisi grafica nubi nere si addensano sull’oro
L’oro ha chiuso la seduta del 14 ottobre in ribasso dell’1,68% rispetto alla seduta precedente, a quota 1.648,9 dollari. La settimana, invece, si è chiusa con un rialzo dello 2,23%.
Con la chiusura di venerdì 14 ottobre le quotazioni dell’oro hanno rotto al ribasso il primo supporto lungo il cammino che potrebbe portare all’obiettivo più probabile in area 1.536,3 dollari (I obiettivo di prezzo). Questo ribasso potrebbe portare il prezzo dell’oro prima in area 1.300 dollari e, successivamente, in area 1.100 dollari.
Questo scenario ribassista potrebbe essere sconfessato da una chiusura giornaliera superiore a 1.661,4 dollari. In questo caso le quotazioni dell’oro potrebbero svilupparsi secondo lo scenario indicato in figura dalla linea continua.
Iniziamo col notare che un ribasso settimanale così importante non si vedeva da inizio maggio 2022. Allo stato attuale non ci sono più ostacoli lungo il cammino che porta all’obiettivo più probabile in area 1.620,5 dollari. La mancata tenuta di questo livello, poi, potrebbe spingere il ribasso in area 1.400 dollari.
I rialzisti, invece, potrebbero riprendere il controllo della tendenza nel caso di chiusura settimanale superiore a 1.670 dollari. In questo caso le quotazioni potrebbero muoversi secondo la proiezione indicata in figura dalla linea tratteggiata.