Il 2023 sarà un anno pieno di novità e questa è una cosa inevitabile. Non fosse altro perché è cambiato governo, e come sempre al cambio di guida del Paese, chi ha vinto le elezioni inizia a mettere in atto, se possibile, il programma elettorale. Inoltre, lo Stato Italiano è da anni alle prese con una serie di riforme da completare. Un altro fattore da tenere in considerazione è il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) con i soldi Recovery Plan. E potrebbero sopraggiungere novità anche sulle misure per gli invalidi, per la legge 104 e per l’accompagnamento, oltre naturalmente alle pensioni di invalidità e ai permessi.
Novità pensioni invalidità nel 2023, anche la Legge 104 cambia
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La prima accusa che viene rivolta al sistema Italia è la troppa burocrazia per richieste, domande e istanze. Un tipico esempio di lungaggine burocratica è quella con cui si devono interfacciare lavoratori e disabili quando devono ottenere quei diritti che la legge 104 prevede. Già il riconoscimento della disabilità è troppo lungo. L’interessato deve prima di tutto andare dal proprio medico curante per ottenere il modello SS3 (certificato medico di disabilità). Il medico curante lo presenta telematicamente e, con la ricevuta di avvenuta presentazione, il disabile ha 60 giorni di tempo per andare al Patronato a presentare la domanda.
Poi si passa alla convocazione a visita da parte della Commissione Medica per le Invalidità Civili delle ASL. La commissione medica redige un verbale dopo la visita e lo spedisce a casa del disabile. Nel caso in cui l’interessato è stato riconosciuto disabile al100%, può avere diritto (per lui stesso o per un parente) ai permessi retribuiti dal lavoro. L’interessato deve mandare la copia del verbale al datore di lavoro, dopo aver aperto tramite l’INPS questa possibilità.
Burocrazia da snellire per le pratiche degli invalidi
Una procedura evidentemente lunga e farraginosa che potrebbe essere corretta nel 2023. Si pensa a semplificare la procedura e rendere più brevi i tempi di rilascio del verbale. In pratica anche l’invalidità e la legge 104 viaggiano verso una loro revisione indirizzata verso la semplificazione. Senza considerare poi che per via di alcune direttive UE è probabile che dal 2023 si passerà alla pluralità dei soggetti che possono beneficiare dei permessi per uno stesso invalido perché verrà meno il referente unico. Novità pensioni invalidità nel 2023 quindi, ma non solo.
Salgono i trattamenti economici per gli invalidi, pensioni più alte nel 2023
La Consulta da tempo ha sottolineato come piuttosto scarni e insufficienti per una vita dignitosa, gli assegni relativi alle pensioni di invalidità. Pronuncia della corte costituzionale, che ha già esteso i potenziali beneficiari dell’incremento al milione per i titolari di queste pensioni. Prestazioni che naturalmente saliranno di importo anche per via della già confermata perequazione L’elevato tasso di inflazione può creare un discreto aumento di questi assegni. Oggi infatti le cifre che i disabili percepiscono per ognuna delle prestazioni assistenziali a loro dedicate sono:
- 291,98 euro al mese pensione di invalidità;
- assegno mensile di invalidità;
- 525,17 euro al mese indennità di accompagnamento;
- 291,98 euro al mese indennità di frequenza;
- 215,35 euro al mese assegno invalidità ciechi parziali;
- 315,45 euro al mese assegno invalidità ciechi totali.
Cifre che fanno riferimento al 2022 e che potrebbero essere oggetto della revisione relativa all’indicizzazione che pare potrebbe essere dell’8%. Si tratta di ipotesi al momento, ma la macchina della riforma delle misure per i disabili sembra già essere partita.
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