I conti pubblici sono la priorità del nuovo Governo come lo erano dei precedenti. Ed è proprio la sostenibilità del sistema, soprattutto di quello previdenziale a farla da padrona. Tradotto in termini pratici, nuove misure di pensione anticipata non dovrebbero fare capolino nel consueto pacchetto previdenziale della futura manovra finanziaria. Per la riforma delle pensioni si inizierà a discutere nel 2023, con il nuovo Governo ormai insediato e con più chiari i margini di manovra. Con la Legge di Bilancio però le novità potrebbero riguardare le misure oggi in scadenza che potrebbero essere prorogate ancora per un anno. Parliamo dell’Anticipo pensionistico sociale (APE), della Quota 102 e del regime contributivo sperimentale donna (opzione donna).
Nulla da fare nel 2023 per le novità pensioni da gennaio con proroghe e niente nuove misure
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Pochi soldi in cassa e sistema previdenziale che accorpato a quello assistenziale è ai minimi storici in fatto di sostenibilità. Se a questo si aggiungono i tempi ristretti che il nuovo Governo ha, nonostante sia nato in meno di un mese dalle elezioni del 25 settembre, per varare la manovra di Bilancio, ecco che la situazione non può che indirizzarsi verso le proroghe di vecchie misure piuttosto che verso la creazione di nuove. Per varare una riforma ci vuole tempo. E il tempo al nuovo esecutivo manca.
Tutte le ipotetiche misure su cui si parlerà a 2023 in corso
Naturalmente le misure di cui tanto si è discusso nelle ultime giornate resteranno un argomento centrale della politica nel 2023. Questo è inevitabile. Come lo è il fatto che dovrebbero anche ripartire i summit tra Governo e sindacati. Che negli anni hanno rappresentato il veicolo con cui si sono messe in atto nuove misure e nuove proposte in tema previdenziale. Niente opzione uomo o opzione per tutti quindi. L’ipotesi di estendere la pensione contributiva a 58 o 59 anni che quest’anno ha interessato le donne che hanno chiuso 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2021, è rimandata. Come è congelata l’ipotesi della pensione a Quote flessibili da 61 anni di età con 35 anni di contributi versati. E perfino la Quota 41 per tutti, che la Lega di Matteo Salvini continua a considerare priorità, sarà un argomento del futuro prossimo e non del presente.
Le proroghe delle pensioni in scadenza il 31 dicembre prossimo
Allora sarà sostanzialmente il solito binario quello preso dal Governo per il 2023 per le pensioni. Tutte e tre le misure in scadenza il 31 dicembre prossimo saranno allungate, quanto meno per un altro anno. Parliamo per esempio di quota 102, che anche nel 2023 potrebbe consentire il pensionamento a chi compie 64 anni di età ed ha almeno 38 anni di contributi versati. Per opzione donna, estensione in arrivo per chi completa 58 anni di età (59 solo per le lavoratrici autonome) e 35 anni di contributi versati entro la fine del 2022. Infine, estesa anche l’APE sociale.
E via libera anche nel 2023 alla pensione a partire dai 63 anni per invalidi, caregivers, lavori gravosi o disoccupati che completano da 30 a 36 anni di contributi (36 solo per i lavori gravosi ma per edili e ceramisti 32 anni). Sono queste le novità pensioni da gennaio con proroghe di strumenti in scadenza, ma senza nuove misure.