L’assegno unico e universale sui figli a carico è una misura che ormai da marzo 2022 riguarda moltissime famiglie italiane dei lavoratori dipendenti e autonomi e pure dei disoccupati. La misura ha cancellato per moltissime famiglie le detrazioni relative ai figli a carico e anche quelle relative al coniuge a carico.
Inoltre, niente più assegni familiari. Ma questo per molte famiglie a gennaio cambierà e si tornerà a dover percepire ANF e detrazioni con l’assegno unico che cesserà. Sono le regole della misura universale di welfare per le famiglie con figli che determinano questo effetto per molti dei beneficiari.
Novità 2023 per i lavoratori che devono tornare a prendere ANF e detrazioni
Indice dei contenuti
Le regole dell’assegno unico sono particolari e determinano diversi effetti sui beneficiari dal punto di vista delle detrazioni e degli assegni per il nucleo familiare. Le famiglie che non godono più degli assegni per il nucleo familiare sono tutte quelle che hanno almeno un figlio nel perimetro dell’assegno unico e universale.
In pratica, avere un figlio sotto i 21 anni di età non compiuti, nel momento che consente l’accesso all’assegno unico fa cessare il potenziale incasso degli assegni familiari tanto per il coniuge che per altri figli più grandi di età. Per quanto concerne le detrazioni, invece, si possono continuare a percepire nel caso in cui in una famiglia ci sono dei figli sopra i 21 anni di età e degli altri figli sotto i 21 anni di età.
L’importante è che siano tutti a carico del genitore. E per questo i limiti di reddito restano quelli soliti, cioè fino a 2.881 euro per i figli oltre i 24 anni di età e 4.000 euro per quelli di età inferiore.
Dall’assegno unico ad ANF e detrazioni
Le famiglie con i figli fuori dal perimetro dell’assegno unico a gennaio dovranno compilare le richieste di detrazioni da inviare al datore di lavoro e anche quelle degli assegni per il nucleo familiare. Per le detrazioni l’adempimento non è fondamentale dal momento che è possibile anche non richiedere le detrazioni e utilizzarle a conguaglio con il modello 730 o con il modello Redditi PF.
Naturalmente, essendo detrazioni fruibili nel 2023 si tratterà di usarle a conguaglio con le dichiarazioni dei redditi del 2024. Un figlio studente e a carico del genitore, se compie 21 anni di età in questi ultimi mesi del 2022, vedrà bloccarsi immediatamente l’assegno unico. E si passerà di nuovo dal datore di lavoro.
Le differenze tra detrazioni e assegno unico
La grande differenza che c’è tra le detrazioni e l’assegno unico sta nel meccanismo di fruizione. Infatti, le detrazioni come detto, sono direttamente in busta paga e anticipate dal datore di lavoro. Lo stesso discorso si può fare per gli ANF. L’assegno unico invece non passa dal datore di lavoro, ma viene pagato mensilmente dall’INPS direttamente sul conto corrente indicato dal richiedente mediate IBAN.
In situazioni come quella prima citata, con il figlio che diventa over 21, il godimento di queste prestazioni a favore dei genitori lavoratori passerà dal tramite dell’INPS al tramite del datore di lavoro. Questa è la novità 2023 per i lavoratori che perdono il diritto all’assegno unico e universale sui figli a carico.
Lettura consigliata
Aumento fino a 3.500 euro delle buste paga nel 2023 senza incidere sullo Stato