La normativa italiana tutela i disabili con tanti benefici ed agevolazioni. Tra questi c’è la possibilità di andare in pensione fino ad 11 anni prima. Esistono anche altre tutele che riconoscono, ad esempio, benefici economici come l’assegno mensile di invalidità. O ancora agevolazioni fiscali. In un articolo precedente, infatti , abbiamo parlato dello sconto del 19% sull’acquisto di queste apparecchiature per i figli. Ma in questo articolo non parleremo dei benefici per gli invalidi, ma di quelli che spettano a chi li assiste. Sicuramente il congedo straordinario retribuito previsto dalla Legge 151 del 2001 è un’agevolazione essenziale per il caregiver. Permette, infatti, di avere un’aspettativa retribuita dal lavoro per un massimo di 24 mesi totali per assistere un familiare con handicap grave.
Si tratta di una misura volta esclusivamente a chi assiste un familiare titolare di Legge 104 con articolo 3 e comma 3. Non può fruirne, quindi, anche il disabile per se stesso. Il congedo straordinario, però, richiede requisiti molto rigidi per essere concesso ed uno di questi è la residenza con il disabile. Ma non tutti sanno che per la Legge 104 a richiedere i 24 mesi di aspettativa, però, anche un familiare che non convive con l’invalido.
Il congedo straordinario e i requisiti per richiederlo
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Oltre al preciso e vincolante ordine di priorità familiare per il diritto al congedo, un grosso limite per la richiesta è la residenza con il disabile. Molti familiari, infatti, non spostano la propria residenza per paura di andare incontro alla perdita di benefici fiscali. Come ad esempio il dover pagare l’IMU sulla propria casa non avendoci più la residenza.
In ogni caso, per qualsiasi familiare che richiede il beneficio è necessaria la coabitazione con il disabile. Questo perchè l’assistenza deve essere continuativa ed esclusiva, visto che si richiede un congedo dal lavoro per fruirne. Solo ai genitori che assistono il figlio disabile non è richiesta anche la convivenza per poter richiedere l’aspettativa retribuita.
Non tutti sanno che per la Legge 104 anche un familiare senza cambio di residenza può richiedere i 24 mesi di aspettativa per assistere l’invalido
Non sempre è richiesto, però, il cambio di residenza al momento della presentazione della domanda di congedo straordinario. La normativa, infatti, vuole che in assenza di altri familiari conviventi con il disabile, i figli possano richiedere il beneficio anche senza convivere con i genitori. A patto, poi, che la coabitazione venga instaurata durante l’effettiva fruizione del congedo.
Da sottolineare, inoltre, che il cambio di residenza non è l’unica soluzione. La normativa di riferimento, infatti, parla di coabitazione con il disabile e questa si verifica nel rispetto di entrambe le seguenti condizioni:
- convivenza tra assistito e assistente;
- residenza in comune.
Il requisito della coabitazione, però, risulta soddisfatto anche richiedendo la dimora temporanea iscrivendosi al registro della popolazione temporanea del Comune. Un pratica possibile, però, solo nel caso che il caregiver e l’invalido non abbiano residenza abituale nello stesso Comune.
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