Affidarsi ai medici è sempre il modo migliore per affrontare una patologia o i suoi sintomi. Così come quando si hanno dubbi di qualche tipo sulla propria salute. Sono loro a valutare l’opportunità di prescrivere una terapia farmacologica o meno. A volte, però, gli stessi specialisti consigliano stili di vita, anche alimentari, che possano supportare le loro strategie.
A tavola si possono trovare aiuti importanti
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E in tal senso si pubblicano spesso ricerche che spiegano come a tavola si possano seguire abitudini in grado di aiutare sia nella prevenzione che nella terapia. Ad esempio, non tutti sanno che per combattere l’ansia mangiare salmone potrebbe rappresentare un buon aiuto. Ma per capire a cosa si fa riferimento è meglio procedere con ordine.
Il salmone, come molti sanno, garantisce un buon apporto di omega 3. Diversi studi evidenziano come, tra le loro proprietà benefiche, questi grassi buoni abbiano capacità neuroprotettive. Allo stesso modo, la scienza riconosce a questi nutrienti la capacità di regolare un neurotrasmettitore fondamentale come la serotonina. Quest’ultima è etichettata come l’ormone della felicità per via della sua capacità di migliorare l’umore e avere un effetto calmante. L’ansia, non a caso, si associa anche ad una sua eventuale carenza.
Andando più nel dettaglio, oltre agli Omega 3 contenuti nel salmone, si può parlare, ad esempio, dell’acido eicosapentaenoico. Come segnalano gli esperti dell’Humanitas, la sua assunzione viene suggerita nel trattamento di patologie come la depressione, la schizofrenia e i disturbi dell’umore. E non mancano altri approfondimenti da segnalare. Il salmone, tra l’altro, contiene vitamina D, considerato come un altro stimolatore di serotonina.
Non tutti sanno che per combattere l’ansia anche in modo naturale aiuterebbe mangiare questo comunissimo alimento
Con specifico riferimento al salmone atlantico, nel 2014 fu condotto uno studio (pubblicato su PubMed) su 95 pazienti.
Ad una parte di loro si richiese di mangiare salmone tre volte alla settimana, per un arco di tempo compreso tra settembre e febbraio. Agli altri si assegnarono altre pietanze.
Coloro che mangiavano questo pesce riuscirono ad ottenere il miglioramento di valori come la variabilità della frequenza cardiaca e la frequenza cardiaca. Questo diede modo, quindi, di notare dei cambiamenti in parametri associati a meccanismi biologici riferibili all’ansia.
Si tratta di studi che, qualora non ci fossero controindicazioni, suggeriscono che consumare salmone potrebbe rappresentare una buona abitudine alimentare per chi vuole mangiare sano. Una scelta che dovrebbe naturalmente associarsi a una dieta che sia sana ed equilibrata.
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