Non sono le albicocche, l’uva o l’anguria ad alzare la glicemia ma queste 3 comuni bevande

frutta

Chi ha quantità molto alte di glucosio nel sangue non può mangiare a cuor leggero qualunque alimento e deve tenere sotto controllo il peso corporeo. Nonostante il glucosio sia fondamentale per nutrire le cellule di tutto l’organismo bisogna mantenerne costanti i livelli e limitare i picchi glicemici. Infatti ecco quanto deve essere la glicemia a digiuno e i valori normali 2 ore dopo pranzo per evitare i sintomi più pericolosi del diabete. Anche chi non soffre di malattie diabetiche dovrebbe moderare l’assunzione di zuccheri liberi  che comunque compromettono la salute psicofisica di adulti e bambini. Anche il consumo di carboidrati non dovrebbe superare le quantità raccomandate dai nutrizionisti per scongiurare l’accumulo di grasso viscerale e l’aumento di colesterolo e trigliceridi.

Tuttavia si punta spesso il dito contro la frutta perché contiene fruttosio e talvolta si preferisce farne a meno per non favorire l’innalzamento dei livelli glicemici. In realtà è questa la frutta ideale con pochi zuccheri per chi ha il colesterolo cattivo e i trigliceridi alti o valori di glicemia oltre 120mg/dl. E soprattutto potrebbe tornare utile sapere che non sono le albicocche, l’uva o l’anguria ad alzare la glicemia ma queste 3 comuni bevande. Non sono soltanto alcuni particolari alimenti a far schizzare i valori glicemici, ma anche ciò che si beve con molta frequenza.

Non sono le albicocche, l’uva o l’anguria ad alzare la glicemia ma queste 3 comuni bevande

Per tenere a bada i livelli di zucchero nel sangue bisogna considerare non tanto l’indice glicemico dei cibi quanto il carico glicemico. Con quest’ultimo si intende la quantità di carboidrati presente nell’alimento o nella bevanda. Ma comunque per esempio è sorprendente come si può abbassare l’indice glicemico di pasta e pane e assumere meno zuccheri della frutta con 3 semplici trucchi. Occorre inoltre ricordare che la frutta contiene fruttosio e non zuccheri liberi che invece abbondano nel miele, negli sciroppi e nei succhi di frutta. Un recente studio ha individuato l’impatto glicemico relativo al consumo quotidiano di frutta.

Dai risultati della ricerca è emerso che chi mangia frutta intera corre meno rischi di sviluppare diabete di tipo 2 rispetto a chi beve succhi di frutta. Ciò perché nei succhi di frutta vengono meno le fibre che invece rallentano l’assorbimento dello zucchero. Oltre ai succhi di frutta vi sono almeno altre due bevande che espongono al rischio di prediabete a causa dell’alto contenuto di carboidrati. Anzitutto le bevande energetiche che, oltre a causare insonnia e irritabilità, determinano il fenomeno dell’insulino-resistenza per la quantità elevata di carboidrati e caffeina. E in secondo luogo le bevande dietetiche perché anch’esse aumentano la resistenza all’insulina per la presenza di dolcificanti artificiali.

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