Non solo stress e mancanza di sonno invecchierebbero il cervello ma anche la mancanza di questa vitamina

sonno

Parliamo di uno degli studi di ricerca più importanti degli ultimi anni a detta stessa dei ricercatori. Equipe mediche prestigiose alla ricerca di una conferma sul fatto che malattie degenerative come l’Alzheimer dipendano anche dalle carenze vitaminiche. Infatti, non solo stress e mancanza di sonno invecchierebbero il cervello ma anche la mancanza di questa vitamina. Lo sostiene in questo studio la Fondazione Umberto Veronesi. Coinvolti più di 1.500 over 60 nella speranza di trovare una correlazione medica e scientifica tra le due cose.

Maggiori dosi di vitamina D per l’alleanza contro la vecchiaia

Dallo studio sarebbe quindi emerso che assumere una maggiore quantità di vitamina D diminuirebbe il rischio di contrarre l’Alzheimer. Le percentuali sono davvero interessanti e starebbero a dimostrare per l’ennesima volta come una dieta equilibrata eleverebbe le nostre difese immunitarie.

Al vaglio dei ricercatori anche capire se potrebbe bastare semplicemente l’esposizione solare per aumentare il contrattacco all’Alzheimer. O se si dovrebbe ricorrere all’aumento delle dosi vitaminiche anche a tavola, magari con l’assunzione del pesce azzurro.

Quali sono gli alimenti con la più alta concentrazione

Madre natura ci regala la possibilità di assumere la vitamina D attraverso l’esposizione al sole. Cosa che negli ultimi anni sta accadendo più frequentemente anche d’inverno. Purtroppo, con i mutamenti climatici, anche la nostra Italia sta decisamente cambiando le sue giornate. Molto meno freddo e più caldo, con giornate quasi estive anche in autunno e primavera.

Ma se non abbiamo tempo e voglia di metterci al sole, esistono gli integratori di vitamina D, da prendere solo previo consulto medico. Per nostra informazione, comunque, ecco quali sono gli alimenti secondo la scienza col più alto contenuto di vitamina D:

  • latticini;
  • funghi;
  • pesce azzurro;
  • crostacei;
  • carne di fegato;
  • burro.

Non solo stress e mancanza di sonno invecchierebbero il cervello ma anche la mancanza di questa vitamina

Interessante però anche lo studio correlato a quello che abbiamo citato e che viene sempre testimoniato da Fondazione Veronesi. La prestigiosa università inglese di Oxford ha infatti condotto un’indagine molto ampia tra persone dai 20 ai 65 anni. Secondo i test risulterebbe che la mancanza di sonno sarebbe uno dei fattori determinanti per la riduzione delle facoltà cerebrali. Cosa che comporterebbe anche l’anticipo della vecchiaia cerebrale. Sostengono gli scienziati che dormire poco e male equivarrebbe in un certo senso a chiudere alcune delle parti del cervello. Praticamente come se in una centrale elettrica, venissero spente alcune cabine. Con relativa diminuzione della potenza.

Approfondimento

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