Il mal di schiena è un problema diffuso. Come spesso accade per situazioni che accomunano tante persone, c’è il rischio che si acquisiscano informazioni sbagliate. Molti, ad esempio, cercano una chiave di lettura nel fatto che il loro fastidio possa essere alto, basso o lombare. Ci sono, in realtà, tanti aspetti da considerare.
Rivolgersi ad un medico è sempre la soluzione da adottare per risolvere i problemi di salute. Anche perché c’è sempre una complessità da considerare e che sfugge a chi non ha competenze adeguate. Non tutti sanno, ad esempio, che un dolore alla colonna vertebrale potrebbe avere origini diverse da quelle che si immaginano.
Una piccola panoramica su come riconoscere la natura del mal di schiena può contribuire a capire quanto ampio sia il tema. Ci sono, dunque, tante cose da considerare. Non solo se è alto o basso, ecco cosa bisogna valutare.
Tipologie
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La descrizione di tre potenziali tipi di mal di schiena si trova sulle pagine dell’Humanitas. Qualora si avverta un dolore semplice localizzato alla schiena in abbinamento ad una certa rigidità, la natura del problema sarebbe di tipo muscolo-scheletrico. La situazione è assimilabile a quella in cui si avrebbe “una barra appoggiata alla schiena”.
Se, invece, la criticità si rivelasse con calore o bruciore, la questione sarebbe riferibile ad un dolore di tipo neuropatico. Ci sarebbe il coinvolgimento delle radici nervose sensitive.
Il terzo scenario riguarda, invece, la possibilità che si abbia un irradiamento del dolore fino agli arti inferiori. L’eventuale coinvolgimento dei lombi, glutei, della coscia, fino ad arrivare al piede sarebbe riferibile ad una “probabile radicolopatia“. Si rivelerebbe, cioè, la sofferenza di una radice nervosa e questo indurrebbe al pensiero che possa anche trattarsi di un’ernia del disco.
Non solo se è alto o basso, ecco cosa bisogna assolutamente sapere se si ha il mal di schiena
I numeri dicono che 8 italiani su 10, almeno una volta nella vita, avrebbero sofferto di mal di schiena. Sarebbe opportuno, secondo quanto si legge sul sito dell’Humanitas, approfondire la questione qualora il fastidio si presentasse tre o quattro volte nell’arco di uno o due mesi. A quel punto diventerebbe opportuno accertare la natura del problema con visite ed esami ad hoc.
La complessità del tema rende consigliabile evitare eventuali soluzioni fai da te. Su internet è facile trovare esercizi che promettono di fare miracoli, ma qualsiasi direzione andrebbe presa solo con la guida di un esperto.
E, a proposito di colonna vertebrale, sarebbe anche opportuno evitare comportamenti che potrebbero causare dei problemi. Non tutti sanno che, ad esempio, usare troppo lo smartphone contribuisce a generare dolore al collo.
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