Siamo reduci da un emozionante weekend di motori. A Monza ha trionfato per la decima volta consecutiva Max Verstappen, a Barcellona, in Moto Gp, Francesco Bagnaia ha davvero rischiato la vita in un impressionante incidente, terminato, per fortuna, con pochissime conseguenze. Lavorare nel motorsport dà possibilità di guadagno veramente alte, a fronte, però di molti rischi e non solo per i piloti.
Si pensa che l’automobilismo, così come il motociclismo, sia uno sport individuale. Nulla di più sbagliato. Pensiamo a quante persone circondano i grandi campioni del volante e del manubrio. Dai team principal, veri e propri direttori delle squadre, agli ingegneri fino ai meccanici. Il ruolo, forse, più faticoso dell’intero circus della Formula Uno.
Sempre in viaggio, velocissimi nello scaricare e montare tutto il materiale utile per il weekend di gara, protagonisti dei gran premi nel risolvere problemi di qualsiasi tipo, spesso decisivi nei cambi gomme. E poi, finita la gara, più o meno cinque ore per smontare tutto, imballare e caricare i camion in vista della prossima tappa di un mondiale che dura ormai tutto l’anno.
Qual è il pit stop più veloce della storia?
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Un lavoro senza sosta, dove oltre a essere tecnicamente abili, è richiesta la predisposizione al lavoro in team e un’altissima soglia di attenzione. Pensiamo solamente ai cambi delle gomme. Oggi, un pit stop di 5 secondi sarebbe considerato lentissimo. Solo qualche decennio fa, sarebbe stato da record.
Quest’anno Max Verstappen sta dominando il campionato, ma la scuderia Red Bull detiene anche un particolare primato. Il cambio gomme più veloce di tutti i tempi, con un secondo e 82 centesimi, fatto registrare nel Gp del Brasile nel 2019. Questo per sottolineare come non si debba lasciare nulla al caso, neppure ai box, dove è fondamentale avere ottimi e validi interpreti che aiutino il successo di squadra.
Non solo piloti come Leclerc, Verstappen o Hamilton, ma anche i meccanici guadagnano bene in Formula 1
Certo, a confronto con le cifre guadagnate dai piloti, sono ben poca cosa. Tuttavia, un meccanico di Formula Uno può arrivare a portarsi a casa più di 50 mila euro all’anno. Ovviamente nei team più facoltosi e considerando i benefit da trasferta, oltre agli eventuali premi.
Una paga base di circa 2.500 euro che, però, comprende grandi responsabilità e anche qualche pericolo, visto che si è a stretto contatto con bolidi che viaggiano molto veloce, anche se il limitatore di velocità in corsia box ha decisamente diminuito i rischi, che, tuttavia permangono in fase di arrivo e ripartenza dalla piazzola di sosta.
Insomma, tra i protagonisti della Formula Uno, non solo piloti come Leclerc, Verstappen o Hamilton, ma anche i meccanici. Non avranno stipendi paragonabili ai loro, ma, di sicuro, sono comunque determinanti nei successi di un team.