Nonostante l’improvviso rialzo delle temperature di questi giorni ci faccia pensare più alla primavera che all’autunno, è indubbio che orti e giardini non siano più rigogliosi. Gli alberi da frutto hanno fatto il loro lavoro e si preparano al lungo riposo invernale. Le piante di peperoni, melenzane e pomodoro riescono ancora a dare soddisfazioni. Ortensie, surfinie e petunie stanno perdendo la loro bellezza. Le prime vivranno un lungo letargo, le seconde potrebbero essere salvate dal loro destino se curate con attenzione.
Chi se la passa meglio, potremmo dire così, sono le rose. Per loro, questo clima da inizio primavera è sinonimo ancora di fioritura. Certo, non abbondante come a maggio, ma qua e là spuntano ancora dei bei boccioli. Le foglie sono ancora verdi, il periodo invernale sembra essere molto lontano.
Tuttavia, è questo il momento in cui guardare al futuro. Per riprodurle e, magari, omaggiare amici, genitori e parenti. In fondo, è sicuramente piacevole regalare un bel mazzo di rose. Molto meno consueto è donare un pezzo della propria pianta che, con il tempo, potrà diventare o un bel cespuglio o una rampicante.
Non solo per febbre, mal di gola, ma vediamo un altro uso di questo comune farmaco
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La talea è un’operazione alla portata di tutti, non solo per esperti giardinieri o vivaisti. Non è detto che riesca e questo non può davvero garantirlo nessuno. Se si opera con attenzione, però, le possibilità crescono decisamente.
Il primo passo è la scelta del ramo da cui, poi, dovrà nascere la nuova pianta. Importante è che non sia vecchio, ma ancora verde e che, nella stagione scorsa, abbia prodotto dei fiori. Il taglio dovrà essere fatto al quinto nodo, cominciando il conteggio dal punto di aggancio con la parte del tronco da cui è stato generato.
Il taglio dovrà essere netto e in obliquo. Dopodiché dobbiamo scegliere il radicante. Questo non è altro che una sostanza che facilita la riproduzione delle radici. Uno di questi lo abbiamo sicuramente in casa, probabilmente nel nostro armadietto o cassetto farmacia. Stiamo parlando dell’aspirina. L’acido salicilico presente al suo interno, infatti, è un componente naturale molto utile per aiutare le piante a svilupparsi.
Come usare l’aspirina per fare una buona talea
Possiamo agire in due modi, entrambi validi. Il primo inumidendo la parte estrema del ramo della rosa, per poi passarla nella polvere di una compressa sbriciolata minuziosamente. Il secondo, invece, sciogliendone una in un bicchiere d’acqua distillata e immergendovi il ramo per almeno tre ore.
Una volta che avremo scelto una di queste due soluzioni, potremo andare a interrarlo in un vaso di diametro non superiore ai 15 centimetri, ricco di terriccio. Lasceremo scoperti solamente due nodi. Con le temperature attuali possiamo lasciare la nuova piantina anche all’aperto, sempre in ombra. Magari andando a coprirla, di sera, con un telo protettivo, che poi sarà utile per l’inverno. Innaffiamo, con uno spruzzino, tendenzialmente una volta a settimana, in modo da tenere il terriccio sempre umido. Poi, nel mese di marzo, se la nostra talea avrà resistito, sarà pronta per essere messa a dimora.
Non solo per febbre, mal di gola o tosse, quindi, ma possiamo utilizzare l’aspirina in due semplici modi per far nascere delle nuove rose.
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