Non solo olio e gelatina, ecco tutti i cibi che rischiano di scomparire nei prossimi anni secondo Coldiretti

I cibi che rischiano di scomparire nei prossimi anni secondo Coldiretti-proiezionidiborsa.it

Cacao, sciroppo d’acero e fagioli starebbero risentendo fortemente dei cambiamenti climatici e degli episodi sempre più violenti con cui il Pianeta si sta ribellando agli abusi dell’uomo. Ci vorrà tempo ma se non cambiamo direzione molti cibi non saranno più a nostra disposizione. Alcuni molto prima di altri.

Secondo Coldiretti è l’impegno di numerose generazioni che lavorano alla conservazione di determinati prodotti che evita la loro scomparsa definitiva. La giornata mondiale della biodiversità serve a mettere in evidenza alcuni problemi che nella vita di tutti i giorni tendiamo a ignorare. Nella sede della Coldiretti e di Campagna Amica a Roma la Word Farmes Market Coalition ha organizzato l’esposizione della mostra mercato di questi contadini considerati veri e propri eroi.

Secondo Coldiretti sarebbe una perdita inimmaginabile quella riguardante alcuni prodotti che vengono curati solo ed esclusivamente in alcuni posti. Un prodotto sconosciuto in Italia può essere molto famoso in Perù. Se rinunciamo a questo tipo di scambio e di conoscenza non avremo scampo contro la banalizzazione alimentare che fa male dal punto di vista organico ma anche economico e ambientale. Le coltivazioni industriali su grandi appezzamenti distruggono la natura e non apportano i benefici che i prodotti a chilometro zero sono in grado di darci. Scambiare il frutto delle coltivazioni di nicchia dei vari Paesi potrebbe essere una salvezza.

Carboidrati e fibre

Non si tratta solo di mercato. I cambiamenti economici rischiano di far sparire molti prodotti coltivati da contadini che tramite queste manifestazioni internazionali riescono a investire sulla loro attività. Per esempio il Taro che arriva dal Ghana è considerato un superfood a noi sconosciuto in grado di dare tanti benefici. Sarebbe una patata ricca di carboidrati, sali minerali, fibre e vitamine che rischia di scomparire a causa dei cambiamenti atmosferici. È un tubero ottimo per migliorare la funzione cardiaca e aiutare il sangue a circolare, terrebbe basso il livello glicemico e sarebbe diuretico e digestivo. Ma noi non lo conosciamo e rischiamo di conoscerlo mai.

Non solo olio e gelatina quindi, i prodotti a rischio sono diversi. La Pastila ucraina, il Silan israeliano, i Tartufi di mare nordamericani, le possibilità di non omologarsi all’alimentazione decisa dalle grandi multinazionali sono tante. Ma il tempo stringe.

Non solo olio e gelatina ma anche tante erbe peruviane

Coldiretti ci suggerisce di assaggiare l’olio di Perilla prodotto in Nord Corea. È ricco di omega 3 e si ricava dalla pianta che porta lo stesso nome. È un prodotto ottimo per il nostro organismo così come la gelatina d’erba che arriva da Taiwan. Si chiama Mesona e può essere oltre che mangiata come gelatina anche bevuta in infusione. Sono prodotti lontani dalla nostra alimentazione giornaliera ma i benefici che danno sarebbero simili a quelli della nostra dieta mediterranea.

La Maca peruviana dice Coldiretti è una pianta importante per la fertilità maschile, ricca di amminoacidi combatte lo stress e l’ansia delle lunghe giornate di lavoro. Dal Perù arrivano molti prodotti incredibilmente salutari come le Pannocchie Arlecchino, l’Uncaria Tormentosa, la Graviola e il Camu Camu. Si tratterebbe di coltivazioni a rischio che potrebbero andare perse per sempre e questo pericolo si trova dietro l’angolo.

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