Il Codice della Strada considera alcuni comportamenti degli automobilisti particolarmente pericolosi, e per questo li punisce in maniera severa. Tra questi comportamenti c’è sicuramente l’eccesso di velocità. Infatti, il Codice disciplina dettagliatamente i limiti di velocità che vigono sulle varie tipologie di strade. Prevede, poi, sanzioni progressivamente più salate per il conducente del veicolo che supera i limiti di velocità.
Si parte dai 173 euro di multa per sorpassare il limite di non più di 10 km/h. Si passa ai 694 euro per un eccesso di velocità tra i 10 e i 40 km/h. Poi si ha sospensione della patente e multa fino a 2.170 euro se l’eccesso di velocità si attesta tra i 40 e i 60 km/h oltre il limite. Ed infine, se la velocità supera di 60 km/h il limite di legge, la multa arriva a 3.382 euro con sospensione della patente fino ad un anno. Le Forze dell’Ordine oggi svolgono questi accertamenti attraverso apparecchi automatici in grado di rilevare esattamente la velocità del veicolo.
Le regole per l’utilizzo di sistemi di accertamento automatici
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Le Forze dell’Ordine nell’utilizzare questi apparecchi devono rispettare una serie di regole. Non solo multa fino a 3.382 euro e sospensione della patente per eccesso di velocità. Infatti, alcuni nuovi apparecchi automatici che stava per istallare la Pubblica Amministrazione in Veneto facevano molto di più. Interessante, a questo proposito, la sentenza del TAR Veneto 4 gennaio numero 8 del 2022. La sentenza riguardava l’aggiudicazione di una gara di appalto di un Comune per la gestione di apparecchiature elettroniche di accertamento delle infrazioni stradali.
Il TAR ha dovuto annullare l’aggiudicazione, cioè la vittoria della gara, della società scelta dal Comune perché gli apparecchi da questa forniti erano capaci di controlli eccessivi. Queste apparecchiature, infatti, consentivano la registrazione massiva e indifferenziata dei dati di tutti i veicoli che transitavano nella loro area di competenza. Questi strumenti consentivano, dunque, di controllare non solo i limiti di velocità, ma tramite il collegamento ad apposite banche dati anche altre informazioni. Tra queste lo stato della revisione e dell’assicurazione del veicolo.
Non solo multa fino a 3.382 euro e sospensione della patente ma anche controllo di revisione e assicurazione per l’automobilista che incappa in questi nuovi sistemi di accertamento delle infrazioni
Il TAR ha però negato l’utilizzabilità di questo tipo di apparecchiature, che compiono controlli massivi di questo tipo. Infatti, ha richiamato una lunga serie di norme che sostanzialmente impediscono a questi strumenti di ricevere l’omologazione. Le Forze dell’Ordine non possono utilizzare apparecchi non omologati. In particolare, si richiama la nota di marzo 2021 del Ministero delle Infrastrutture dove si legge che i dispositivi oggi omologabili possono rilevare solo le infrazioni espressamente previste dalla legge. Tali strumenti non possono utilizzare banche dati esterne per effettuare interrogazioni relative a targhe di veicoli in transito rilevate di continuo e in modo massivo. Questo per verificare illegittimamente lo stato complessivo relativo ai requisiti di circolazione dei veicoli in transito.
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