Non solo caldo e grassi perché le palpitazioni potrebbero dipendere da questa patologia pericolosa in particolare per questi soggetti

tachicardia

Ora che il caldo afoso è diventato una costante delle nostre giornate, i soggetti più fragili e a rischio dovrebbero prendere le dovute precauzioni. Sebbene ormai certi adagi li sentiamo da tempo, mantenerci idratati ed evitare di uscire nelle ore più calde risultano sempre buoni consigli. In tal senso potremmo integrare, attraverso alcune bevande, minerali e vitamine utili a tollerare maggiormente le alte temperature facendo un favore a fegato e reni.

Inoltre, sarebbe sconsigliabile consumare pasti eccessivamente calorici e grassi che potrebbero appesantire l’organismo dando come conseguenza palpitazioni.

Ad ogni modo, purtroppo, per soggetti a rischio non si intendono solo gli anziani ma, in alcuni casi, anche soggetti decisamente più giovani affetti da una particolare patologia.

La rara sindrome

Se infatti apparteniamo alla categoria maschile che ha superato i 30 anni non solo caldo e grassi potrebbero causare le palpitazioni. Anzi, se questi compaiono in modo frequente sono sintomi da non sottovalutare assolutamente perché potrebbe trattarsi della sindrome di Brugada. Questa rara patologia cardiaca è caratterizzata dalle alterazioni elettriche del battito cardiaco e, purtroppo, non è un tipo di patologia particolarmente sintomatica.

Come riportano le pagine di Humanitas, infatti, la sindrome di Brugada non ha una sintomatologia evidente e dunque potrebbe essere scoperta solo al momento di episodi di aritmie ventricolari. Per questa ragione risulta importante monitorare il proprio stato di salute se nel corso del tempo si avvertono palpitazioni o improvvisi svenimenti. La ragione risiederebbe in una mutazione di alcune cellule del cuore che regolano l’afflusso di sodio. Se compromesso, un’alterazione nel trasporto del sodio potrebbe dare corso a un’aritmia ventricolare.

Non solo caldo e grassi perché le palpitazioni potrebbero dipendere da questa patologia pericolosa in particolare per questi soggetti

I soggetti ad essere più interessati, come detto, sono gli uomini già in età compresa tra i 30 e i 40 e dunque il genere rappresenta un potenziale fattore di rischio.

Oltre a questo, però, anche la genetica gioca un ruolo importante. Se nella nostra famiglia fossero presenti soggetti affetti da questa sindrome avremmo maggiori possibilità di essere interessati anche noi. È possibile rilevare la sindrome di Brugada attraverso esami non invasivi come l’elettrocardiogramma. In questo caso, sarà il cardiologo a valutare il pattern dell’elettrocardiogramma e valutare lo stato di salute del paziente.

Lettura consigliata

Per prevenire il tumore al colon non dovremmo ignorare questo semplice gesto dopo i 50 anni

Consigliati per te