Come noto, al momento della morte di un soggetto si apre la successione ereditaria nel luogo del suo ultimo domicilio. La successione ereditaria può essere testamentaria o legittima, a seconda che il defunto abbia lasciato testamento o meno. Nella successione legittima è la legge che individua gli eredi, detti legittimi, a cui spetterà l’eredità. Essi sono i parenti più stretti del defunto.
Se, poi, il defunto non ha disposto del suo intero patrimonio con la successione testamentaria, si applica quella legittima per la parte lasciata fuori. Allo stesso modo, se il testatore ha escluso dall’eredità dei parenti a cui delle quote spettavano per legge, si ha la successione necessaria. Gli eredi necessari potranno, cioè, chiedere al giudice l’assegnazione delle quote loro spettanti di eredità.
L’eredità non si compone solo di crediti, ma è possibile che gli eredi debbano pagare dei debiti del defunto. Gli eredi devono pagare i debiti del defunto solo dal momento dell’accettazione dell’eredità. La legge prevede 10 anni per compiere questo atto. Concede, invece, solo tre mesi per l’inventario più 40 giorni per l’accettazione dell’eredità, se l’erede sia già in possesso dei beni del defunto.
Non solo bollette scadute, tasse e mutui ma gli eredi potrebbero dover pagare anche quest’altra ingente somma di denaro
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Una volta accettata l’eredità, l’erede diventa responsabile dei debiti del defunto con l’intero suo patrimonio, anche quello personale. La responsabilità, però, viene limitata alla sua quota ereditaria. Per fare un esempio, se il figlio eredita la metà del patrimonio del padre potrà essere costretto al massimo a pagare la metà dei suoi debiti. E questo, appunto, anche con il suo patrimonio personale. Per fare alcuni esempi di debiti ereditari, ci sono le bollette non pagate dal defunto, i mutui della banca, le spese del condominio, il bollo della macchina. Si pensi anche al canone di affitto non pagato fino allo scadere del contratto.
Dunque, non solo bollette scadute, tasse e mutui ma gli eredi potrebbero dover pagare anche le sanzioni amministrative del defunto, come le multe. Sul punto è molto chiaro il disposto degli articoli 7 Legge 689/1987 e 199 Codice della Strada, cui si aggiunge la sentenza 22082 delle Sezioni Unite. La legge e la giurisprudenza sono molto chiare nello specificare che le multe non si trasmettono agli eredi. Questo perché anche per le sanzioni amministrative vale il principio della personalità della responsabilità. La morte dell’autore dell’illecito comporta che la sanzione si estingua.
La posizione della giurisprudenza
C’è, però, una importante precisazione da fare. Non molti sanno che questo principio non si applica alla responsabilità solidale. Si pensi al caso in cui un padre presta al figlio la propria automobile e questo prenda una sanzione amministrativa per eccesso di velocità. Se, poi, il padre scompare la multa non si estinguerà. Questo perché la sanzione ha due obbligati in solido, il padre come proprietario del veicolo e il figlio come autore della trasgressione. Dunque, attenzione perché le multe indirizzate al defunto sono estinte solo quando questo sia l’unico obbligato al loro pagamento. Invece, dovranno essere pagate quando esistano più obbligati in solido, altrimenti ci saranno le conseguenti sanzioni.