Non si ferma la corsa all’oro: 30% in più in soli 3 mesi, come cambiano gli investimenti?

Non si ferma la corsa all’oro: 30% in più in soli 3 mesi, come cambiano gli investimenti?

La crisi del dollaro ha determinato un’ulteriore rafforzamento dell’oro, il bene rifugio per eccellenza. È stato raggiunto un nuovo record di 3.500 dollari all’oncia; alla base della nuova impennata sembrerebbe esserci anche l’ansia per la richiesta di dimissioni, da parte di Donald Trump, di Jerome Powell, il Presidente della Federal Reserve.

In generale, nel primo trimestre del 2025, l’oro ha subito un aumento di circa il 33% e, se le tensioni commerciali non dovessero arrestarsi e la sfiducia negli asset in dollari dovesse continuare a crescere, gli investitori potrebbero virare il loro interesse unicamente verso tale asset.

L’oro verso i 4.000 dollari all’oncia? È un’ipotesi molto realistica

La velocità con la quale l’oro guadagna “forza” ogni giorno di più è impressionante. Lo scorso gennaio, il prezzo era di circa 2.658 dollari l’oncia, mentre ora il valore segna un aumento superiore al 28%, con un incremento del 10,17% solo nell’ultimo mese.

L’oro verso i 4.000 dollari all’oncia? È un’ipotesi molto realistica

L’oro verso i 4.000 dollari all’oncia? È un’ipotesi molto realistica

Secondo gli analisti, l’intenzione di Trump sarebbe quella di rendere più debole il dollaro affinché il costo del denaro scenda e venga rifinanziato il debito pubblico (con conseguente riduzione delle rate dei mutui e incremento degli incentivi per le imprese). Queste premesse farebbero pensare che il prezzo dell’oro possa crescere anche nel caso di un’impennata dell’inflazione e raggiungere 4.000 dollari prima del mese di dicembre 2025.

Il “successo” del metallo prezioso è evidente anche se si analizzano i mercati asiatici, dove ora la quotazione segna un balzo del 2,28% rispetto alle scorse sedute. Questi numeri mostrano la tendenza degli investitori a ripararsi in determinati beni in tempi di crisi (come era già successo in seguito allo scoppio della guerra in Ucraina); un ulteriore prova di questa teoria sarebbe la perdita di circa il 10% del valore del dollaro, che è passato, in soli tre mesi, da una quotazione pari a 1,03 contro l’euro a quella di 1,1525, con la corsa al ribasso che non accenna ad arrestarsi.

Previsioni degli esperti: addio ai classici asset

Per gli analisti di Goldman Sachs, i risparmiatori e gli investitori continueranno a mettere in dubbio la solidità degli asset statunitensi ma, al contrario, considereranno il metallo prezioso come “l’unico vero rifugio sicuro rimasto”.

Previsioni degli esperti: addio ai classici asset

Previsioni degli esperti: addio ai classici asset

Anche per la società di gestione del risparmio Amundi, l’incertezza politica e la volatilità dei mercati finanziari hanno portato circa 3,8 miliardi di euro di flussi di oro. Si tratterebbe del trimestre con il maggior afflusso, dopo quello del 2022, che aveva generato 6,5 miliardi di euro nel bene rifugio. E gli esperti hanno dichiarato che la fiducia per gli investitori privati verso l’oro crescerà nei prossimi mesi.

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