Può capitare, avvicinandosi al momento del pensionamento, di aver contributi versati in diverse gestioni previdenziali. E c’è la necessità di riunirli per dar luogo ad un’unica pensione. Gli strumenti che permettono questa operazione sono diversi, ma alcuni sono onerosi, altri gratuiti. Per comprendere quale utilizzare, però, non bisogna basarsi solo sul costo ma anche sul funzionamento. Non sempre conviene fare la ricongiunzione onerosa dei versamenti, infatti. Potrebbe essere maggiormente conveniente il cumulo gratuito.
Cumulo o ricongiunzione?
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È da premettere fin da subito che questa non è una materia su cui si può generalizzare e che bisogna esaminare caso per caso. Per chi ha contributi versati in diverse gestioni il consiglio è sempre quello di rivolgersi ad un patronato o ad un professionista per capire cosa conviene maggiormente.
Una scelta sbagliata potrebbe portare a pagare un onere troppo alto e immotivato, ma di contro potrebbe anche dare diritto ad una pensione più bassa di quella che sarebbe spettata. Perché il meccanismo di funzionamento di cumulo e ricongiunzione è diverso così come sono diversi gli effetti.
Non sempre conviene fare la ricongiunzione dei contributi, ecco perché
Il cumulo gratuito permette di utilizzare i contributi presenti in diverse gestioni per richiedere un’unica pensione. Ma ogni gestione eseguirà il calcolo della pensione pro quota. Ovvero tenendo in considerazione solo i contributi in essa versati.
Se si hanno contributi versati solo nel sistema contributivo, ad esempio, la scelta della ricongiunzione è poco conveniente. L’onere, infatti, non darebbe luogo a nessun vantaggio economico. In questo caso, quindi, la scelta più conveniente è quella del cumulo gratuito. È meglio scegliere il cumulo, inoltre, quando negli ultimi anni di carriera ci sono stati stipendi più bassi. Magari a causa di integrazioni salariali, indennità di disoccupazione o riduzione delle ore di lavoro. In questi casi la ricongiunzione potrebbe essere poco conveniente.
Quando conviene la ricongiunzione?
Al contrario di quanto detto prima, la ricongiunzione conviene quando gli ultimi anni di carriera sono stati retribuiti molto bene. In questo caso, infatti, influiscono sulla quota retributiva della pensione alzando l’importo dell’assegno spettante. La ricongiunzione, infatti, sposta materialmente tutti i contributi in una sola gestione permettendo un calcolo unico.
Per chi ha, quindi, una corposa parte della pensione calcolata con il retributivo e gli ultimi anni di lavoro molto ricchi, la ricongiunzione potrebbe portare ad avere un assegno previdenziale molto più alto.
Proprio per questi motivi non si può generalizzare e bisogna calcolare la reale convenienza dell’onere che si sarà chiamati a sostenere. Perché si tratta di somme molto elevate, ma che potrebbero cambiare radicalmente l’importo della pensione spettante.
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