Non più il Portogallo, ecco dove andare all’estero per godere delle agevolazioni fiscali riservati ai pensionati

In Portogallo stop alle agevolazioni fiscali per i pensionati-Foto da pexels.com

Dal 1 gennaio del 2024, il Portogallo darà una stretta decisa alle agevolazioni fiscali riservate ai cittadini stranieri. Ben 3.500 sono attualmente gli italiani residenti nel paese del Fado. Per loro non cambierà nulla, ma la decisione presa dal Primo Ministro Antonio Costa potrebbe influire su tutti coloro che avevano intenzione di trasferirsi in Portogallo nei prossimi anni.

Lo stop è dovuto all’enorme crescita del costo degli immobili con un deciso incremento negli ultimi anni. Alcune stime parlano di picchi di crescita fino al 75%. Questo ha generato il malcontento della popolazione locale.

Il buen retiro portoghese, con agevolazioni fiscali sostanziali a patto di risiedere nel paese di Cristiano Ronaldo per almeno sei mesi all’anno. ha sempre ingolosito parecchi. In particolare i pensionati provenienti dal resto d’Europa che, anche per motivi di clima e salute, hanno scelto il Portogallo per vivere la propria vecchiaia.

Lo Stato e i pensionati italiani

Fino al 2020, l’esenzione era totale e questo ha provocato una sorta di invasione di massa, soprattutto dall’Italia. Un costo della vita inferiore, poi, permetteva ai pensionati di godersi ancora di più i frutti di tanti anni di lavoro.

Successivamente, il governo portoghese ha introdotto una modifica alla tassazione. Ha, infatti, stabilito una percentuale del 10% sulle pensioni di chi aveva una residenza abituale sul territorio di almeno 10 anni.

Dal 2024 stop alle agevolazioni. Per fortuna dei 3.500 pensionati presenti nel paese bagnato dall’Atlantico, il provvedimento non avrà effetto retroattivo.

Non più il Portogallo, ecco le mete alternative per godersi la pensione

Di conseguenza, ora, chi aveva progettato, nella prossima stagione, di trasferirsi in Portogallo, dovrà rivedere i propri piani. Quali sono le alternative? In quanto a clima, bellezze paesaggistiche e naturali ci sarebbe l’imbarazzo della scelta già a un passo dall’Italia.

La Croazia, infatti, può essere la prima opzione. L’aliquota prevista per chi decide di risiedere per sei mesi più un giorno all’anno sull’altra sponda dell’Adriatico è del 12% per somme fino a 2.300. Del 18% per cifre superiori a questa soglia. Certo, qui, complice l’arrivo dell’euro, il costo della vita si sta progressivamente alzando.

In Grecia, invece, è prevista una tassazione del 7% per 15 anni sulle pensioni provenienti dall’estero di chi ha deciso di scegliere il paese ellenico come residenza. Più a buon mercato rispetto alla Croazia, potrebbe essere un’opzione interessante. Altra ipotesi da vagliare potrebbe essere quella di Cipro, in cui l’importo pensionistico esentasse ha una soglia pari a 3.420 euro. Aliquota del 5%, invece, per cifre superiori.

Sempre restando vicino all’Italia, ecco l’Albania. Le pensioni straniere, nel paese balcanico, non vengono tassate. Il tenore di vita, con circa 1.000/1.200 euro mensili è davvero elevato. In più, ci sono diverse località spettacolari affacciate sul Mar Adriatico, con un clima mite per gran parte dell’anno.

Insomma, non più il Portogallo, ecco che Albania, Cipro, Grecia e Croazia potrebbero essere alternative molto allettanti per chi decidesse di godersi la pensione all’estero.

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