Le cartelle esattoriali sono una brutta gatta da pelare per chi è pieno di debiti. E se il creditore è l’Agenzia delle Entrate Riscossione, i guai sono davvero seri. Il principale esattore dello Stato, ha capacità, forza e strumenti per mettere letteralmente all’angolo il debitore. Esistono procedure di esecuzione forzosa che sono davvero potenti. Si può finire col conto corrente pignorato, con lo stipendio o la pensione pignorati, le auto fermate amministrativamente o con la casa ipotecata. Ma a tutto c’è una soluzione, e per le cartelle non necessariamente è quella di pagarle.
Non pagherà le cartelle esattoriali o ne pagherà solo una parte il contribuente che presenta questa domanda
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Nei debiti in genere le parti in causa sono due. C’è il creditore che vanta dei soldi ed il debitore che ha dei debiti. Nei debiti fiscali, tributari e simili, il creditore è l’Agenzia delle Entrate Riscossione, il concessionario che ha sostituito Equitalia. Esistono diverse vie per non pagare le cartelle esattoriali. Ma quella più radicale, è quella della procedura di sovraindebitamento. In genere si dice che anche con le cartelle esattoriali, il nullatenente non deve temere nulla. Chi non ha mezzi per pagare non deve pagare. E dal momento che non ha nulla, qualsiasi azione forzosa non ha possibilità di andare in porto da parte dell’ Agenzia delle Entrate Riscossione. Ma deve essere un Giudice a stabilire che un contribuente è effettivamente in condizioni tali da essere esonerato definitivamente dal pagamento delle cartelle.
Come fare per essere considerato troppo indebitato
Si chiama procedura di sovraindebitamento, ed è lo strumento utile a non far pagare i debiti a chi non può pagarli per davvero. Uno strumento utile sia per i debiti con il Fisco che per quelli tra privati. Obbiettivo della misura è il salvaguardare chi non ha disponibilità economiche sufficienti e chi non può trovarne. La procedura riguarda chi non ha nulla e non ha la forza per trovare risorse o lavoro. E che magari vive con un sussidio statale. Molto dipende da ogni singola situazione, perché si tratta di una soluzione limite questa, che i Tribunali in genere applicano nei casi più gravi.
Non si può sfruttare questa Legge per cercare di fare i furbi.
Non pagherà le cartelle esattoriali solo chi è davvero in condizioni gravi. Anche se i Giudici con recenti sentenze hanno alleggerito la materia rendendo più facile l’applicazione della salvaguardia, l’oggettiva impossibilità a pagare i debiti deve essere un fattore. Capita anche che attivando la procedura non si venga del tutto esonerati dal pagamento del debito. Se per esempio un debitore ha alcune entrate ed alcuni patrimoni, non è raro che si arrivi ad una specie di conciliazione.
In pratica al debitore viene concesso il “favore” di pagare solo una minima parte dei debiti, azzerando le pendenze totalmente. In genere uno sconto che riduce ad 1/5 il corrispettivo da versare e pure in comode rate. Per attivare la procedura il debitore deve rivolgersi all’Organismo di composizione della crisi. In genere questi Organismi che hanno il compito di affiancare il debitore nella procedura di risanamento, sono dislocati su tutto il territorio nazionale e spesso presso le Camere di Commercio.
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