Non è l’oppio dei popoli, ma quasi. In gran parte del Mondo il caffè è davvero un rito. Per noi italiani, certamente ancor di più. Ne abbiamo quasi fatto un’istituzione da santificare ogni giorno, spesso più di una volta all’interno della stessa giornata.
Ci sveglia, ci aiuta a staccare dopo le prime ore di lavoro, ci completa il pranzo, ci aiuta ad arrivare a sera, ce lo gustiamo a fine giornata. Sono alcune delle opzioni che abbiamo a disposizione per consumarlo. Talvolta ne facciamo abbondante uso, altre, invece, ci accontentiamo di un paio di tazzine.
Sul caffè si aprono molto spesso dibattiti su quanti berne al giorno, se faccia o meno bene alla salute. Ci siamo mai chiesti, però, quale sia il modo migliore per prepararlo affinché sia assimilabile dal nostro corpo nella maniera più corretta possibile?
Un recente studio dell’università svedese di Goteborg, apparso sull’European Journal of Preventive Cardiology (Giornale Europeo di Cardiologia Preventiva) ha dato una risposta a questa domanda. Possiamo aggiungere anche l’aggettivo sorprendente, se vogliamo. Anche se dobbiamo considerare il campione preso in considerazione.
Non è quello della moka, il caffè migliore per la nostra salute
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La ricerca è stata condotta su circa 500 mila cittadini norvegesi tra i 20 e i 79 anni. Tutti in buona salute, su un arco temporale di circa venti anni. Ci si domandava quale tipo di preparazione di caffè fosse migliore per la nostra salute. In secondo luogo, se il consumo di questa bevanda potesse essere consigliato rispetto al non assumerne per niente. Ebbene, i risultati sono stati piuttosto chiari, anche se, per i puristi del buon caffè, piuttosto deprimenti.
Quello migliore da assumere, infatti, sarebbe quello non filtrato. All’americana, per intenderci. La cui preparazione è molto semplice. Basta versare dell’acqua calda sul caffè macinato, per poi filtrarlo ed estrarre il liquido. Questo sarebbe il più sano in assoluto.
Esso conterrebbe ridotte quantità di colesterolo cattivo e sarebbe di gran lunga preferibile a quello della moka e all’espresso. Infatti, il rischio di decesso per un consumatore abituale sarebbe ridotto del 15% rispetto a coloro che lo bevono non filtrato. Sarebbe addirittura di 30 volte inferiore il livello di colesterolo cattivo in un caffè filtrato rispetto a uno non filtrato.
Il caffè non filtrato può essere assunto con attenzione
Lo studio svedese dimostra come ci sia un legame tra il metodo con cui si prepara il caffè e le problematiche cardiovascolari. Tuttavia, per gli amanti di espresso e moka, non sono così allarmanti. Infatti, la ricerca dimostrerebbe anche che bere caffè filtrato sia comunque più salutare che non assumerlo.
Invitano quindi alla moderazione, ma non a toglierlo dalla dieta. Quindi, per chi soffre di colesterolo alto non è quello della moka, ma sarebbe questo il modo giusto per assumerlo: prepararlo, dunque, all’americana. Riservandosi, però, per qualche occasione speciale la classica tazzina fatta con la moka.
Soprattutto dopo i 60 anni bisogna stare attenti agli abusi, ma questo non toglie che il caffè possa rimanere parte integrante della nostra giornata. Magari cambiando solamente qualche abitudine, come alternarlo ad altre bevande per la colazione del mattino.
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