Ormai è arrivato il tempo di fare regali a parenti e amici in occasione delle festività natalizie. I soldi sul conto corrente di molti consumatori potrebbero diminuire drasticamente. Sono diversi infatti gli acquisiti da fare in prossimità delle vacanze natalizie e per l’ultimo dell’anno. Si dovranno quindi prelevare somme di denaro più o meno consistenti per scambi di regali e spese di vario genere.
In alternativa si potranno emettere bonifici a favore di figli e nipoti per donare soldi invece di doni di altro tipo. Proprio per questo motivo conviene sapere che sono in arrivo i controlli di fine anno dell’Agenzia delle Entrate con multe pesantissime per questi contribuenti distratti. A volte infatti si tratta di semplice distrazione e non già di una precisa intenzione di aggirare gli accertamenti del Fisco. Ma nel mirino delle verifiche fiscali finiscono anche gli atti illeciti che un onesto cittadino compie perché non conosce la normativa in merito. Tanto è vero che arrivano multe di 1.000 euro dall’Agenzia delle Entrate anche ai contribuenti che fanno o ricevono questi pagamenti.
E potrebbe anche accadere di ricevere sanzioni pecuniarie per un semplice trasferimento di soldi fra genitori e figli o fra nonni e nipoti. Anche quando quindi non vi è l’intenzione di nascondere denaro di provenienza illecita o di non dichiarare alcuni redditi.
Del resto non è prelevando contanti per Natale che l’Agenzia delle Entrate entra in allarme ma per quest’insospettabile operazione. E a tal fine ricordiamo cosa bisogna scrivere nella causale del bonifico al figlio senza il rischio di sanzioni e controlli. Così facendo si potranno evitare errori grossolani che costerebbero molto agli incauti clienti degli istituti di credito.
Non è prelevando contanti per Natale che l’Agenzia delle Entrate entra in allarme ma per quest’insospettabile operazione
Indice dei contenuti
Quando si spostano somme di denaro soprattutto di un certo rilievo si raccomanda la massima prudenza. E più di tutto di consiglia di aggiornarsi sulle più recenti disposizioni relative all’utilizzo di soldi contanti. Ad allertare i controlli fiscali non è tanto il prelievo di denaro dal conto corrente o dal libretto postale. Il cliente di un istituto di credito ha infatti diritto di ritirare quanto desidera dalle somme in giacenza a suo nome. Al contrario, gli accertamenti scattano allorquando si registrano versamenti di soldi contanti sul libretto postale o sul conto bancario.
Stando a quanto stabilisce l’articolo 32 del Testo unico si presume che le operazioni in entrata corrispondano alla percezione di redditi. Se tuttavia tali redditi non risultano dalla dichiarazione dei redditi del contribuente è lecito supporre un tentativo di frode fiscale. Le operazioni in entrata indicano infatti sia i bonifici sia i versamenti di denaro contante su conto o libretto di risparmio. Pertanto le verifiche del Fisco potrebbero riguardare proprio il versamento di somme che non figurano nella dichiarazione reddituale.
Se tuttavia si tratta di soldi provenienti da una donazione o da un risarcimento per danni o infortuni non si commetteranno illeciti. Sarà comunque necessario dimostrare tramite una prova scritta la provenienza del denaro che è stato depositato sul conto. Allo stesso modo potrebbe accadere di versare la vincita al gioco o ad un concorso a premi. Anche in questo caso poiché la tassazione avviene già alla fonte basterà chiarire il modo in cui si è entrati in possesso del denaro versato.