Sappiamo bene che le consulenze di specialisti possono richiedere un dispendio oneroso. Non fanno eccezioni gli avvocati. Non si tratta infatti solo di remunerare le ore di lavoro in udienza, ma anche quelle per lo studio, per i tentativi di conciliazione, così come ovviamente per la qualificazione professionale.
Negli ultimi anni però, alcuni settori del nostro ordinamento stanno andando incontro ad una sensibile procedura di snellimento. I costi di lunghi processi infatti sono a carico della collettività. Inoltre, in alcuni casi è innecessario prolungare inutilmente i tempi. Così oltre alla tendenza a preferire le soluzioni negoziali che evitano procedimenti in tribunale, dovremmo ricordare che se abbiamo intenzione di affrontare un divorzio, non è obbligatorio rivolgersi ad un avvocato. Questo vale se ricorrono alcune condizioni. Così vediamo la fattispecie.
Un procedimento in alcuni casi rapido ed economico
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La gravità di ciascuna situazione può ovviamente cambiare moltissimo. La presenza di figli minori in carico, di situazioni lavorative e patrimoniali divergenti e soprattutto la gravità delle motivazioni alla base della scelta rendono poco sensato parlare di una opzione percorribile da tutti.
Dovremmo però sapere che esistono due situazioni nelle quali il divorzio può costare, economicamente, una cifra che varia tra i 16 euro e poco più di 50 euro. Merito questo della legislazione introdotta nel 2015 (Legge 55/2015) che ha riformato il meccanismo del cosiddetto divorzio breve.
Come sapremo, la separazione è il periodo che precede il divorzio. Durante questa fase provvisoriamente vengono interrotti i diritti ed i doveri derivanti dal matrimonio. L’unica importante eccezione è rappresentata dal diritto agli alimenti. Secondo la nuova procedura tra la pronuncia di separazione e quella di divorzio bastano 6 mesi di attesa in caso di consenso tra le parti. Attenzione però a non commettere l’ errore che potrebbe essere interpretato dal giudice come atto di riconciliazione. Vanificheremo allora il tempo atteso.
Qualora i due coniugi godano di un sostanziale accordo sulla scelta, possono muoversi tramite due procedimenti entrambi vicini alla gratuità e decisamente snelli.
Non è obbligatorio rivolgersi ad un avvocato per questo atto molto comune che potrebbe diventare quasi gratuito
La prima opzione è quella di procedere a divorzio consensuale in Tribunale. Se la coppia non ha figli minori o non autosufficienti, potrà fare a meno dell’avvocato. In questo caso il costo sarà solo di 43 euro per il contributo unificato. A questo, si aggiungeranno semplicemente i costi di eventuali documenti richiesti per la procedura.
A questa opzione si affianca quella della procedura presso il Comune di residenza. In questo caso i coniugi esprimeranno le proprie volontà anche senza l’ausilio di un legale che li assiste e davanti alla presenza di un ufficiale civile. È interessante, peraltro, che questa opzione sia percorribile anche in presenza di un assegno alimentare versato da un coniuge nei confronti dell’altro. Il costo dell’operazione sarà ancora più economico. Ai coniugi spetterà versare esclusivamente la marca da bollo del valore di 16 euro.
In entrambi i casi i coniugi dovranno confermare la rispettiva volontà di interrompere i diritti ed i doveri scaturiti dal matrimonio, così come stabilire la suddivisione dei beni in comune. Anche in questo caso, però, la procedura non è consentita in presenza di figli minori o non autosufficienti.
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