Non è l’anzianità che provoca l’esaurimento di memoria e lucidità mentale ma questi killer delle cellule neuronali

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Non sono pochi a credere che non si possa agire contro la perdita della memoria e delle abilità mentali man mano che l’età avanza. In realtà, vi sono molteplici esempi di persone che pur avendo superato i 70 anni riescono ancora ad elaborare e trattenere informazioni e dati. Infatti, è possibile conservare in buona salute il cervello se ovviamente non si verifica la sfortunata circostanza di sviluppare una malattia neurogenerativa. E ricordiamo a tal proposito che già questi 5 sintomi indicano che il cervello sta andando incontro alla demenza. Per quanto possa esser lento l’evolversi del decadimento cerebrale comunque ci si accorge di alcune difficoltà cognitive. Aumenta, ad esempio, lo sforzo di concentrazione per tenere a mente alcuni dati e si registra spesso una sorta di confusione mentale.

Ne consegue, quindi, che anche se lievi sono questi i primi sintomi di un cervello annebbiato che perde neuroni ed elasticità. Quando si fa fatica a mantenere alto il livello dell’attenzione si usano spesso espressioni che rimandano alla presenza di una sorta di nebulosa. Sembra quasi che calino le tenebre e che spegnendosi le luci si debba procedere a tentoni e per tentativi. Ma attenzione perché talvolta non è l’anzianità che provoca l’esaurimento di memoria e lucidità mentale ma questi killer delle cellule neuronali. Così come oltre alla stanchezza mentale questi 7 farmaci spengono cervello e memoria di giovani e anziani. Ciò a conferma del fatto che i deficit cognitivi e di memoria non sono sempre ascrivibili alla senilità e al naturale processo di invecchiamento delle cellule nervose.

Non è l’anzianità che provoca l’esaurimento di memoria e lucidità mentale ma questi killer delle cellule neuronali

Una delle strategie più efficaci di prevenzione della demenza prevede che sin da giovani ci si impegni parallelamente su due fronti. Da un lato è urgente dare una sterzata alla vita sedentaria e iniziare a fare attività aerobica e allenare tutti i gruppi muscolari. Dall’altro è necessario smantellare alcune cattive abitudini alimentari e portare a tavola soltanto cibi salutari.

Fra i peggiori nemici dell’integrità mentale vi sono, infatti, i grassi idrogenati di cui sono ricchi i prodotti dell’industria alimentare. A questi si aggiungono gli zuccheri che consumiamo ogni giorno in quantità eccessive perché presenti nei cibi che mangiamo con maggiore frequenza.

In particolare un’elevata assunzione di carboidrati aumenta in modo esponenziale il rischio di sviluppare patologie degenerative come il morbo di Alzheimer.

Da numerosi studi emerge un’evidente relazione tra l’innalzamento della glicemia e i danni a medio e lungo termine a neuroni e cellule nervose. Gli alimenti con più alto indice glicemico possono infatti moltiplicare il rischio di demenza soprattutto nei soggetti diabetici. I pazienti affetti da diabete di tipo 2 risultano quindi più vulnerabili ai processi infiammatori a carico dell’ippocampo che regola il funzionamento della memoria. Inoltre i livelli elevati di insulina spesso determinano una maggiore predisposizione al declino cognitivo e alle patologie mentali.

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