L’estate è una stagione di festa. Anche per gli insetti. In particolar modo le zanzare, che sono felici del ricco banchetto che le aspetta nei parchi o nei luoghi affollati. Oltre alle zanzare comuni esistono le zanzare tigre, arrivate in Europa direttamente dai paesi tropicali. Queste zanzare si sono adattate benissimo, ahimè, al clima continentale e sono più tenaci delle zanzare autoctone. Sarebbe bene non sottovalutare la puntura di una zanzara tigre. Dovremmo monitorare gli eventuali sintomi e provvedere subito all’applicazione di alcuni rimedi efficaci per trattarla.
Quali sintomi controllare
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La zanzara tigre è di norma più grossa di quella autoctona e più aggressiva. La stessa zanzara può infatti pungere più volte. Predilige gli ambienti paludosi e umidi, nonché sottovasi e ciotole dell’acqua. I soggetti allergici, se punti, potrebbero manifestare febbre, mal di testa, tachicardia e calo di pressione. Questa zanzara è pericolosa, perché potrebbe trasmettere alcuni virus come la febbre gialla o il virus dengue. Per questo è bene monitorare eventuali sintomi sospetti. Se si presentano febbre, nausea, vomito, brividi o eruzioni cutanee sarebbe bene andare al pronto soccorso.
Non dovremmo sottovalutare la puntura della zanzara tigre, ma imparare a riconoscerla e ricorrere subito a questi efficaci rimedi per curarla
Oltre a creme a base di antistaminici e cortisone, da usare in caso di punture particolarmente grosse, potremmo alleviare il prurito causato dalle punture di zanzara tigre con alcuni rimedi naturali piuttosto efficaci. Prima di tutto, dovremmo disinfettare la zona con acqua ossigenata e placare il dolore con del ghiaccio. Poi potremmo tamponare la ferita con un composto a base di miele, bicarbonato e aceto e lasciare agire per mezz’ora. Anche spremere qualche goccia di limone direttamente sulla puntura dovrebbe aiutare a placare gonfiore e prurito. Altrimenti, potremmo disinfettare la zona con acqua e sale, per trovare un po’ di sollievo. Sempre validi anche l’olio di neem, per attenuare il prurito, e l’aloe che lenisce e riduce l’irritazione. La cosa fondamentale è resistere alla tentazione di grattarsi. Non serve a niente e peggiora soltanto la situazione.
Come riconoscere una puntura “tigre”
Le zanzare tigre sono più aggressive e il loro morso provoca una reazione maggiore, rispetto a quelle autoctone. Riconoscerla è semplice: il pomfo sarà più grosso, quasi quanto una moneta da un euro e potrebbero comparire dei lividi, dopo essersi grattati. Inoltre, la zanzara tigre può pungere a tutte le ore del giorno, mentre quella autoctona compare solitamente solo dal tardo pomeriggio in avanti. Se notiamo una puntura di primo mattino, potrebbe trattarsi di una zanzara tigre. Non dovremmo sottovalutare la puntura della zanzara tigre. Potremmo cavarcela con un pomfo un po’ più grande della norma, ma se dovessimo notare dei sintomi sospetti, sarebbe bene contattare il medico o andare al pronto soccorso.
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