Non conta aver superato 260 settimane di contributi perché l’INPS bloccherà immediatamente il pagamento di queste pensioni

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Per ottenere ogni mese un assegno pensionistico bisogna possedere alcuni requisiti. Vi sono quindi delle condizioni da rispettare che prevedono ad esempio il raggiungimento dell’età pensionabile. Oltre a ciò è necessario aver accumulato una certa anzianità di servizio. In generale, il montante contributivo è utile sia ai fini del diritto dell’assegno previdenziale che della misura. Il che significa che chi ha una lunga storia contributiva ottiene ratei mensili di importo più alto.

Per dare un’idea delle cifre spettanti potrebbe servire sapere quanto prenderà di pensione una donna con stipendi entro 1.500 euro e 5 anni di contribuzione. Per accedere ad alcune misure pensionistiche occorre pertanto versare la copertura assicurativa ad una cassa previdenziale. Non sempre occorrono tuttavia delle carriere lavorative particolarmente lunghe per assicurarsi il riconoscimento del trattamento.

Per alcune categorie di lavoratori esistono infatti importanti agevolazioni contributive che consentono il pensionamento in anticipo. Pur tuttavia in alcuni casi non conta aver superato 260 settimane di anzianità contributiva per non perdere il diritto agli assegni previdenziali. Si consideri infatti che nel corso del tempo potrebbero cambiare le condizioni che danno diritto a quel particolare trattamento pensionistico.

Il che ovviamente comporta per alcuni percettori la decadenza del diritto. Ciò vale in particolare per i beneficiari della pensione di inabilità lavorativa. In sostanza questi contribuenti potrebbe perdere il diritto alla pensione se dovessero variare alcuni requisiti sanitari. Alcune malattie possono infatti peggiorare o migliorare per cui è necessario effettuare ulteriori accertamenti. Bisogna infatti verificare che permangano nel tempo le menomazioni fisiche e/o psichiche che hanno conferito diritto alla prestazione previdenziale. Vi sono tuttavia le eccezioni per cui si ottengono prestazioni d’invalidità anche senza visita sanitaria in caso di prima richiesta.

Non conta aver superato 260 settimane di contributi perché l’INPS bloccherà immediatamente il pagamento di queste pensioni

Per ottenere l’erogazione della pensione di inabilità lavorativa risulta fondamentale il possesso di 5 anni di contributi. Questo montante assicurativo corrisponde a 260 settimane di cui però almeno 156 devono risultare versate nell’ultimo quinquennio. Anche chi possiede questa anzianità contributiva tuttavia rischia di perdere il diritto alla pensione. L’INPS infatti potrebbe decidere di revocare l’erogazione degli assegni mensili se si verificano alcune condizioni. Ci riferiamo nello specifico all’eventualità in cui vengono meno le infermità o le patologie che hanno conferito il riconoscimento della pensione. Potrebbe infatti succedere che il titolare del trattamento recuperi nel corso degli anni la capacità lavorativa. In presenza di tale circostanza l’Ente previdenziale ha facoltà di sospendere e revocare il godimento della pensione.

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