Non comprare più al supermercato questa pasta che ti tradisce sempre

pasta

In genere ci aspettiamo sempre che la pasta cuocia bene al dente. Per trovare una buona pasta però, questa non è la cosa principale da considerare. Oggi ci sono altri criteri di scelta. Allora è meglio non comprare più al supermercato questa pasta che ti tradisce sempre.

Come si produce la pasta

Conoscere il processo con cui l’industria fa la pasta oggi, è importante per una buona scelta. Si parte dal grano di qualità, che deve avere il 13% di proteine. Una volta nell’impastatrice, che lavora sotto vuoto,  le proteine si sciolgono e formano il glutine.

Una grossa vite spinge poi l’impasto verso le trafile, che danno la forma alla pasta. Le trafile sono rivestite di bronzo, teflon, oro o altri metalli.

Ora viene il passaggio più importante, l’essiccazione. Questa può essere fatta a bassa (24 – 72ore), alta (8 – 10 ore) o altissima temperatura (3 – 4 ore).

Le caratteristiche sensoriali

Anche queste sono importanti per conoscere la qualità del prodotto. Una è il tipo di consistenza che ha la pasta. Quella buona quando è al dente deve essere elastica, non come un bastone e nemmeno collosa.

Altra cosa importante è il glutine. La sua coagulazione, che avviene a 70 gradi, forma una rete protettiva che blocca la fuoriuscita degli amidi dalla pasta. Invece, con l’essiccazione ad alta e altissima temperatura, il glutine si trasforma durante il procedimento. La pasta sarà certamente al dente una volta in cottura, ma questo sistema  nasconde qualcosa sulla qualità del grano.

I grani lavorati a lenta essiccazione devono essere per forza i migliori, altrimenti la scarsa presenza di glutine formerebbe un reticolo insufficiente a trattenere i grani in acqua, che uscirebbero come da una rete rotta di pescatori. Le paste a lenta essiccazione devono derivare quindi dalle semole migliori, con apporto proteico del 13%.

Non comprare più al supermercato questa pasta che ti tradisce sempre. Caratteristiche nutrizionali e culinarie

Una pasta essiccata a bassa temperatura manterrà tutti i sapori e le proprietà del grano di origine. Cosa che non avverrà per le essiccazioni ad alta temperatura.

L’essiccazione veloce fa scomparire buona parte di lisina, che favorisce la formazione degli anticorpi e fissa il calcio alle ossa. Cosa invece che non avviene nell’essiccazione lenta.

La pasta a lenta essiccazione preserva meglio gli amidi ed è quindi più digeribile.

Non ultima la trafilatura al bronzo rende la pasta rugosa e capace di trattenere meglio i sughi. Quella al teflon invece, viene utilizzata per i prodotti più economici e dà un taglio liscio.

Il prezzo naturalmente cambia, ma la pasta buona ci ripagherà ampiamente.

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