Andare in pensione spesso è una libera scelta del lavoratore, soprattutto per quelli che hanno diritto ad uscire anticipatamente dal lavoro. Per esempio anche completando tutti i requisiti utili alla Quota 41, deve essere il lavoratore a scegliere se uscire o meno dal lavoro. Lo stesso vale per la Quota 100, la Quota 102, l’APE sociale e opzione donna. Si tratta di misure che per natura sono flessibili nel senso che lasciano ampio margine ai lavoratori di scegliere se e come uscire dal lavoro. Il rovescio della medagli però riguarda quanti per un piccolo cavillo o un piccolo requisito non riescono a sfruttare una misura di pensionamento anticipato.
Oltre al danno la beffa nel momento in cui la misura che per pochi centimetri non è stata colta da un lavoratore, sparisce dal nostro ordinamento. In questo caso il lavoratore non potrà andare in pensione mai con quella misura, dovendo virare su misure evidentemente meno favorevoli.
Quando un piccolo requisito nega la pensione al lavoratore
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Per le pensioni anticipate ordinarie con 42 anni e 10 mesi per gli uomini o 41 anni e 10 mesi per le donne, rischi pari a zero di perdere definitivamente un treno. Per esempio, chi pur avendo maturato 42 anni e 10 mesi di contributi, ha un mese in meno di contribuzione effettiva da lavoro (quella senza contributi figurativi da malattia o disoccupazione), cioè non arriva a 35 anni ma si ferma a 34 anni e 11 mesi, non pagherà particolarmente dazio. Infatti basterà lavorare un mese in più e quindi la sua uscita dal lavoro passa da 42 anni e 10 mesi a 42 anni e 11 mesi. Dal raggiungimento di questa soglia il lavoratore dovrà aspettare tre mesi per la decorrenza del trattamento per via della finestra di attesa.
Con le Quote basta poco per uscire fuori dalla misura
Diverso il caso di Quota 100 o della Quota 102. Infatti si tratta di due misure che non sono strutturali per il sistema, ma che vanno a scadenza. La Quota 100 è scaduta il 31 dicembre 2021, la Quota 102 scadrà il 31 dicembre prossimo. Per la prima servivano 38 anni di contributi versati e 62 anni di età. Per la seconda, sempre 35 anni di contributi versati, ma 64 anni di età. Dei 38 anni di contributi necessari per tutte e due le misure, 35 devono essere effettivi. Non andrà in pensione chi non completa anche questo requisito. E non c’è alternativa a questo requisito.
Non andrà in pensione chi non completa tutti i requisiti utili entro questa data
Non bisogna solo completare 64 anni di età e 38 di contributi per la Quota 102. Occorre anche rispettare la condizione della contribuzione effettiva. Rispetto a quanto detto in premessa, se manca un mese al completamento dei 35 anni, con questa misura si paga un prezzo pesante rispetto alla piccola penalizzazione delle pensioni anticipate ordinarie. Infatti se i 35 anni effettivi non possono essere completati entro il 31 dicembre 2022, dal momento che la Quota 102 sparisce il primo gennaio 2023, l’interessato sarà tagliato fuori per sempre dal canale di uscita anticipato.
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