Non a 67 e nemmeno a 64 anni ma la pensione può arrivare molto prima per molti lavoratori a riposo a 61 anni

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Ci sono determinate categorie di lavoratori a cui si applicano regimi pensionistici speciali. Al completamento di determinate condizioni, ci sono soggetti che hanno diritto alla pensione con discreto anticipo rispetto alla generalità dei lavoratori. Ci sono i lavori gravosi, i lavori usuranti, gli invalidi e così via. Una categoria di cui si parla sempre poco, anche perché spesso inserita dentro i lavori usuranti, è quella dei notturni. 

SI tratta di lavoratori che svolgono in tutto o per parte di anno, la loro attività nelle ore che vanno dalle ore 24:00 alle ore 05:00. Una categoria che può lasciare il lavoro anche 5 anni prima rispetto alla pensione di vecchiaia ordinaria. Ma occorre capire bene i requisiti da completare e la tipologia di lavoro che deve essere. 

Non a 67 e nemmeno a 64 anni ma la pensione può arrivare molto prima per molti lavoratori a riposo a 61 anni

Metronotte, fornai, guardie particolari giurate, portieri di notte, sono solo alcune delle categorie di lavoratori che svolgono attività di notte. E sono attività che rientrano nelle pensioni anticipate in regime usuranti, anche se con tutte le dovute differenze. 

Occorre completare l’età minima di 61 anni e 7 mesi e l’altrettanto minima contribuzione previdenziale versata di 35 anni. Ma si tratta di una misura pensionistica che ha bisogno di un requisito aggiuntivo. Occorre completare la Quota 97,6. Proprio su questo requisito molto dipende dal numero di notti lavorative che il diretto interessato svolge durante un anno solare di lavoro. 

Come funziona la Quota per i lavoratori notturni

Ricapitolando, non a 67 e nemmeno a 64 anni la pensione per i lavoratori notturni si può prendere con largo anticipo. Il limite da cui tutto parte è il numero di notti lavorative per anno solare. Alla pari dei lavori usuranti, anche i notturni hanno diritto ad uscire con 61 anni e 7 mesi di età, 35 anni di contributi e Quota 97,6. Ma serve che il lavoro notturno abbia interessato il lavoratore per 78 o più giorni lavorativi annui. In alternativa, stesso trattamento per chi per l’intero anno di lavoro svolge attività notturna per almeno 3 ore al giorno nel periodo compreso tra la mezzanotte e le 05:00.

La Quota e l’età cambiano se le giornate lavorative tra le 24:00 e le 05:00 sono inferiori a 78 ma superiori a 71. In questo caso occorre completare Quota 98,6 e avere almeno 62 anni e 7 mesi di età compiuti. Se invece il lavoratore ha notti lavorative tra le 64 e le 71 all’anno, si passa  a 63 anni e 7 mesi di età e a Quota 99,6. Per i lavoratori autonomi i requisiti prima citati sono di un anno più alti rispetto agli altri. 

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