Candidato con il partito Noi di Centro alla Camera dei Deputati, Guerino Gazzella, avvocato, si presenta agli elettori. La spiccata adesione alle problematiche territoriali, la priorità alle infrastrutture e la necessità di creare piani di sviluppo locale sono la cifra del suo programma. Uomo del fare, l’entusiasmo per ogni buon proposito gode dell’innata capacità di effusione nel contesto di riferimento. E rispetto ai competitor non ha alcun timore. Deciso e forte del suo agire. In solitaria per Noi di Centro, «Mastella è l’unico» politico in Italia che presta attenzione sincera alle persone. E questo basta all’avvocato per sentirsi parte del gruppo europeista.
Il partito Noi di Centro che missione si propone a livello generale?
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«Noi Di Centro si propone una missione nazionale che guarda innanzitutto agli ultimi. Nel nostro programma sono previsti tra le altre cose: il sostegno alle casalinghe e ai casalinghi attraverso un reddito a loro dedicato. Questo perché crediamo che il lavoro domestico vada riconosciuto e debba garantire un’indipendenza a chi resta a casa per provvedere alla famiglia. Poi un nuovo piano Fanfani per intervenire concretamente sull’edilizia popolare, dato che troppi sono gli edifici fatiscenti in cui è costretto ad abitare chi già vive in condizioni di difficoltà. Ancora misure straordinarie per il Mezzogiorno, perché come scrisse Mazzini “L’Italia sarà quel che il Mezzogiorno sarà”».
Crede che a livello nazionale ci sia spazio per il concetto di Democrazia e di Centro? Per molti il Centro è un po’ la collocazione ibrida, la “non scelta” su cui ricadono quanti non si ritrovano né a destra né a sinistra….
«A livello nazionale vedo una sinistra frammentata e divisiva ed una destra che strizza l’occhio all’estremismo. Mai come in questo momento storico di crisi profonda degli ideali politici il Centro rappresenta il posto della moderazione e degli ideali democristiani. Si tratta di tutt’altro che un posto di riserva».
Clemente Mastella ha aperto la campagna elettorale comunicando il suo recapito di cellulare. Una strategia comunicativa di impatto. Lei lo farebbe?
«Eccolo: 338 3328264. Più che di strategia comunicativa parlerei di una volontà di mostrarsi concretamente vicino alla gente, la prova tangibile del fatto che, sei hai bisogno, Mastella c’è. Lui è l’unico leader nazionale a cui tutti possono telefonare e lui, vi assicuro, risponde sempre. Quale altro leader l’ha fatto? Vado a memoria, ma credo proprio nessuno. Io l’ho appena fatto qui, ma ho già pubblicato senza problema alcuno il mio numero nella lettera aperta indirizzata ai sindaci dell’Area Vasta dell’Ufita (in cui ho chiesto un incontro per discutere del futuro del nostro territorio). Inoltre, per via della mia professione, già da anni il mio numero è a disposizione sulle mie pagine social per chiunque ne abbia bisogno». E così senza tergiversare per Gazzella del partito Noi di Centro Mastella è l’unico che parla con tutti. Siano essi nomi noti che cittadini comuni.
Noi di Centro, Mastella è l’unico che risponde al telefono parola di Gazzella. Il M5S sta risalendo nei sondaggi…. voi come siete messi?
«Abbiamo fatto una scelta coraggiosa. La Legge elettorale, com’è noto, premia le coalizioni. Noi Di Centro non può condividere questo percorso elettorale con chi non ha le stesse nostre priorità per il Paese. I sondaggi non li leggiamo, piuttosto ci confrontiamo con la gente e guardiamo i numeri: il successo di Noi Campani delle scorse regionali dimostra una solidità del partito che ci consentirà di esprimere dei parlamentari. E poi leggiamo la storia: Ciriaco De Mita vinse in solitaria quando nessuno lo volle candidare nel collegio di Avellino. Perché non dovrebbe accadere di nuovo oggi con il partito fondato dall’ultimo vero democristiano?».
I giovani. Sono elettori e alcuni leader politici tentano anche la strada di TikTok pur tra mille polemiche. Lei come si pone?
«Credo che i nostri giovani vengano sottovalutati, spesso mortificati nella loro intelligenza. Se si allontanano dalla politica la responsabilità è solo di quest’ultima. Bene tentare di stabilire un dialogo diretto con loro attraverso incursioni sui social, ma deve essere, appunto, un dialogo. Non possiamo avere la presunzione di catturare il loro consenso con un video in cui raccontiamo una barzelletta. Mi metto nei loro panni e anche io mi sentirei preso in giro. Piuttosto, dobbiamo utilizzare questi mezzi per tacere ed ascoltare loro cosa hanno da dirci, quali sono le loro paure, i loro sogni. Ma soprattutto dobbiamo esserci sempre, non solo in campagna elettorale». E sintetizza ancora con un esempio pratico. «Per Noi di Centro, Mastella è l’unico che a differenza di altri politici c’è davvero. Ed è di esempio per tutti noi candidati».
Spesso la lotta è anche all’interno dello stesso Collegio tra candidati di partiti diversi. Perché dovrebbero votare Lei?
«Mi sia consentito rispondere con delle domande. Perché non votare Maurizio Petracca (candidato alla Camera col Pd)? Perché è già un consigliere regionale che ha ottenuto la fiducia da migliaia di irpini i quali, esprimendo la preferenza per lui, gli hanno dato mandato per rappresentarli in Regione. Ora si candida per andare a Roma a fare il parlamentare dell’opposizione, quando ben potrebbe continuare a svolgere l’eccellente lavoro che ha avviato in consiglio regionale. Perché non votare Gianfranco Rotondi (Verde è Popolare, ndr)? Perché è stato inspiegabilmente catapultato in Irpinia (dopo una lunga latitanza) e a cui hanno assicurato già l’elezione grazie ad una candidatura blindata in Sicilia. Non so se in questi 26 anni di assenza abbia avuto modo di conoscere i problemi delle nostre comunità e di quella gente a cui oggi chiede il voto». Perché non votare Gubitosa? Sono di Ariano Irpino e in questi anni ho visto passare più volte per il dalle mie parti l’Onorevole insieme ad altri esponenti pentastellati facendo promesse varie. Ad oggi nulla è stato fatto».
Quindi perché votare Lei?
«Votare me, invece, significa votare l’unico rappresentate irpino – in corsa all’uninominale della Camera dei Deputati dell’Area Vasta dell’Ufita. Conosco benissimo le problematiche del territorio, non ho incarichi pubblici e ho accettato questa sfida solo per dare il mio personale contributo alla mia comunità. Io lotterò per portare a termine le maggiori sfide della mia terra. E lo farò davvero».
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