Il pagamento dell’imposta di successione all’Agenzia delle Entrate rappresenta talvolta un onere gravoso per molti chiamati all’eredità. Secondo quanto stabilisce il Legislatore, gli importi della tassa sull’eredità variano in ragione del grado di parentela con il defunto e sul valore stesso dell’eredità. In quest’ottica si procede ad un calcolo che aumenta in maniera proporzionale all’aumento del valore dell’eredità. Secondo una simile logica si prendono in esame anche dei casi di esenzione dunque. Niente tassa di successione agli eredi se l’eredità non supera questo importo come stabiliscono le tabelle dell’Agenzia delle Entrate.
Chi deve pagare?
Indice dei contenuti
L’imposta di successione è una tassa che ciascun erede paga in ragione dell’accettazione dell’eredità. Coloro che invece decidono di rinunciare all’eredità per questioni debitorie o altro, possono non pagare la successione a patto che lo comunichino all’Agenzia delle Entrate. In circostanze simili, si deve seguire la procedura che abbiamo illustrato nell’articolo “Nessuna imposta di successione agli eredi che presentano questo documento all’Agenzia delle Entrate”.
Secondo quanto prevede l’art. 2, comma 48, del D.l. n. 262/2006, a ciascun erede si applicano delle aliquote e franchigie per il pagamento dell’imposta. Mentre le prime definiscono una percentuale variabile di imposta in base alle esenzioni, le seconde descrivono casi in cui non si ha l’obbligo di pagamento.
Niente tassa di successione agli eredi se l’eredità non supera questo importo
Le aliquote per il pagamento dell’imposta di successione sono distribuite nella seguente maniera:
- per trasferimenti in favore del coniuge o di parenti in linea diretta si paga una imposta pari al 4% dell’importo che supera 1 milione di euro di franchigia;
- per trasferimenti a sorelle o fratelli l’imposta è pari al 6% per importi superiori a 100.000 euro di franchigia;
- i parenti fino al 4° grado o gli affini in linea diretta pagano una imposta pari al 6% sul valore complessivo dei beni;
- i familiari oltre il 4° grado e i collaterali oltre il 3° grado o gli estranei pagano una imposta pari all’8% dell’eredità.
In base a questo schema, è possibile dunque stabilire in quali casi si possa godere dell’esenzione dal pagamento dell’imposta di successione. Le principali franchigie, come è possibile vedere, riguardano importi entro 1 milione di euro o 100.000 euro. Attenzione però, la regola vale solo nel caso in cui nell’attivo ereditario non rientrino beni immobili o diritti reali immobiliari. Inoltre, laddove l’erede sia una persona fisica con handicap grave, si è esenti dall’imposta di successione per un attivo ereditario fino a 1.500.000 euro.
Approfondimento
Gli eredi non pagano la successione su questi beni e possono risparmiare soldi