Niente risarcimento per questo comportamento pericoloso sulla strada

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La prima norma del Codice della Strada è quella della prudenza. Si potrebbe affermare che tutte le altre regole provengano dalla prudenza e siano solo una sua specificazione. Infatti, l’obiettivo principale del Codice è quello di tutelare la salute delle persone. Solo in un secondo momento di garantire una circolazione stradale ordinata ed efficiente. Infatti, si possono raggiungere questi due obiettivi solo creando un gruppo di regole uguali per tutti e che tutti devono rispettare molto attentamente. Ci sono delle occasioni in cui il rispetto di queste regole non basta. I conducenti dei veicolo devono, allora, adottare dei comportamenti guidati dalla prudenza.

Ad esempio, la Cassazione ha ritenuto responsabile il conducente di un veicolo per un incidente, all’altezza di un incrocio stradale, pur essendo passato con il semaforo verde. I giudici hanno, infatti, spiegato che il Codice della Strada non obbliga solo a rispettare tutte le sue regole. Impone, infatti, di farlo sempre attraverso la lente della prudenza. Se pure l’altro conducente del veicolo viola il Codice della Strada, ma noi possiamo evitare l’incidente, frenando o modificando la direzione di marcia, abbiamo l’obbligo di farlo. Altrimenti saremmo considerati corresponsabili dell’accaduto.

L’importanza della prudenza

Questo significa anche niente risarcimento per questo comportamento, magari formalmente corretto, ma che non rispetta il dovere di prudenza e collaborazione. A maggiore ragione, niente risarcimento per comportamenti di per sé rischiosi e pericolosi, che mettano in pericolo la propria e l’altrui incolumità.

Lo ha spiegato la Corte di Cassazione con l’ordinanza 27520 del 2021. Era il caso di un motociclista che, in prossimità di un incrocio, superava ad alta velocità una serie di automobili in colonna. Dunque, impegnava l’incrocio svoltando a sinistra, colpendo la parte posteriore di un veicolo che stava, a sua volta, terminando le manovre di svolta.

Niente risarcimento per questo comportamento pericoloso sulla strada

Il motociclista purtroppo perdeva la vita sul colpo. Gli eredi chiedevano, in giudizio, il risarcimento dei danni subiti per la morte del padre. La Cassazione ha, però, negato loro il risarcimento ritenendo il motociclista l’unico responsabile dell’accaduto. Dunque, i giudici spiegano, ancora una volta, come la prudenza sia un fattore fondamentale sulla strada. Non solo, l’imprudenza mette a rischio la nostra salute e quella degli altri, ma sistematicamente impedisce di avere ragione in eventuali processi.

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