Negli ultimi tempi è diventato sempre più complicato evitare i controlli fiscali e risulta persino più difficile muoversi nell’attuale giungla di divieti e restrizioni sulle modalità di pagamento.
Una semplice svista potrebbe far scattare una sanzione di migliaia di euro anche per il più onesto dei contribuenti. I nostri esperti hanno già indicato nel dettaglio cosa controlla l’Agenzia delle Entrate.
D’altronde soltanto chi conosce bene la normativa vigente ha l’opportunità di non finire nelle maglie strette degli accertamenti e si raccomanda un’attenzione maggiore soprattutto ai cittadini che hanno richiesto bonus e contributi economici.
Ciò perché con le verifiche del Fisco si rischiano multe da 5.164 euro sulle dichiarazioni ISEE proprio in questi casi.
Potrebbe infatti accadere di comunicare dati errati e che quindi vengano a galla alcune difformità. E anche quando non si ha alcuna intenzione di evadere il pagamento delle tasse si potrebbero ricevere avvisi sgradevoli.
E ciò anche perché ormai niente più privacy e ispezioni a raffica dall’Agenzia delle Entrate su catasto, spese e soldi sul conto. Il Fisco infila il naso nei portafogli dei contribuenti e passa in rassegna anche i versamenti a favore dei familiari. Perciò è importante fare attenzione ai controlli anche sul trasferimento dei soldi perché piovono multe sul non dichiarato. E anche depositare sul conto bancario o postale dei donativi in contante potrebbe dare avvio ad una serie di accertamenti. Ma chi deve maggiormente temere il Fisco è proprio il contribuente che manca di dichiarare tutti i redditi che percepisce. Le omissioni o la comunicazione di informazioni lacunose o false corrispondono infatti ad un reato ai danni dello Stato.
Niente più privacy e ispezioni a raffica dall’Agenzia delle Entrate su catasto, spese e soldi sul conto
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Nel Decreto legislativo n.139/2021 sono presenti le più recenti disposizioni riguardanti l’utilizzo di dati e informazioni personali. Per contrastare il malcostume dell’elusione fiscale sono state modificate alcune misure che disciplinano la protezione della privacy. La tutela dei dati personali dovrà pertanto essere sacrificata sull’altare della lotta contro i truffaldini che non pagano le tasse.
A quanto pare non sarà neanche più necessario superare la valutazione del Garante della privacy per accedere al trattamento di alcune informazioni. Ne consegue che grazie all’anonimometro e a ispezioni incrociate il Fisco avrà possibilità di entrare nei depositi bancari e non solo.
Nella rete dei controlli finiranno anche le spese che i contribuenti abitualmente affrontano. Ciò ovviamente al fine di far emergere eventuali discrepanze fra i redditi che figurano in dichiarazione e gli acquisti che si effettuano nel corso dei mesi.