Il telefono che vibra continuamente, la suoneria dei messaggi che non smette un secondo, note vocali no stop e lamentele a destra e sinistra. Un centro di ascolto e consulenza online? Ma no, la chat di gruppo della classe.
I gruppi WhatsApp con mamme e papà degli alunni di scuole elementari e medie (e chissà, probabilmente non solo) sono l’incubo di tanti genitori. Non si discute sulla loro funzionalità, dal momento che permettono di scambiare informazioni, anche importanti, in tempo reale.
Se questo è certamente vero, d’altra parte esiste anche un’altra faccia della medaglia, che non piace tanto neppure agli insegnanti. Uno dei problemi, infatti, sorge nel momento in cui si sfora di gran lunga l’orario di lavoro. Come ogni conversazione tra più persone, si rischia di creare discussioni infinite che si prolungano addirittura fino a tarda sera.
Sfiniti da questa situazione, i presidi del Lazio hanno avanzato una richiesta molto importante: mettere finalmente un punto a questa storia. Niente più chat di classe e chiacchierate interminabili, o almeno così si spera.
Vediamo quali novità ci sono in ballo e cosa si prevede da qui a breve per la felicità di maestri e genitori di tutta Italia.
Niente più chat di classe e amicizie sui social con queste novità in arrivo per la gioia di tanti genitori
Indice dei contenuti
L’Associazione nazionale dei presidi ha avanzato la proposta di revisione del codice deontologico, così da adattarlo alle necessità dell’attuale periodo storico. In particolare, la modifica riguarda l’uso delle famose chat e dei social network. In tal senso, si vogliono evitare amicizie tra studenti e alunni su app come Facebook, così come prevenire la pubblicazione di contenuti lesivi dell’immagine scolastica. Difatti, non sono rari gli episodi che negli ultimi anni hanno coinvolto le scuole, rovinandone proprio la reputazione. E in questi casi, i fatti derivavano talvolta dalla pubblicazione di una foto o di una storia su Instagram o simili.
Si pensi anche a possibili messaggi lesivi della dignità altrui, che potrebbero persino configurare il reato di diffamazione.
Secondo il Presidente dell’Associazione, queste chat vanno utilizzate con cautela e soltanto nei casi urgenti.
A questo proposito, sembra che il prossimo step sia l’emanazione di un regolamento efficace in tutti gli istituti scolastici della Nazione, ma aspettiamo ulteriori notizie. Non sappiamo come reagiranno gli studenti, ma intanto la questione vede protagonisti genitori e insegnanti, specialmente nelle classi dei più piccoli.
In attesa delle probabili e forse non troppo lontane novità, sarebbe meglio non intasare i gruppi e restare in buoni rapporti con tutti.
Approfondimento
Insultare qualcuno in un gruppo di WhatsApp può avere delle conseguenze molto gravi