,ndi quiDopo la bufera che ha investito Netflix per l’aumento del costo degli abbonamenti e l’introduzione delle pubblicità, il colosso ha deciso di fare retromarcia ed accontentare gli utenti di alcuni Paesi abbassando loro i prezzi. In questi vi è anche l’Italia? Scopriamolo insieme
Come ben sappiamo, qualche mese fa Netflix ha annunciato il lancio di un nuovo piano di abbonamento chiamato “Base con pubblicità“, che è entrato ufficialmente in vigore dal 3 novembre in Italia e in altri Paesi, sia europei che non, come, USA, Brasile, Canada, Giappone e Messico.
Il nuovo piano, a parità di palinsesto e di qualità video dello streaming, ha un costo di 5,49 €. Quindi stiamo parlando di un piano che consentirebbe un gran bel risparmio per l’utente:
- 2,50 € in meno rispetto al piano Base;
- 7,50 € in meno rispetto a quello Standard;
- 12,50 € in meno rispetto a quello Premium.
Il prezzo così basso è praticamente giustificato dalla presenza di inserzioni pubblicitarie che vengono mostrate prima, durante e dopo la riproduzione di film, serie TV, documentari e altro. Inoltre, vi sono delle restrizioni sia per quanto riguarda la disponibilità di alcuni titoli, sia per il loro download.
Perché Netflix ha deciso di introdurre il piano Base con pubblicità?
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L’implementazione di un nuovo piano abbonamenti, che comprendesse anche la pubblicità all’interno dell’esperienza utente, è stata una scelta tanto discussa quanto obbligata per il colosso dello streaming. Netflix, infatti, nonostante fosse una delle aziende più in crescita e in salute, soffriva da tempo per via del costante calo di nuovi iscritti e, soprattutto, dei ricavi.
Le cause di queste perdite erano essenzialmente 2:
- la mancanza di introiti da parte degli inserzionisti, che Netflix sta tentando di colmare con l’introduzione delle pubblicità;
- e lo scarso controllo sugli account in “condivisione”.
Su quest’ultimo punto, si stima che negli anni Netflix abbia accumulato circa 70 milioni di utenti che usufruivano attivamente della piattaforma ma a “scrocco”. In questo senso, era molto semplice, fino a poco tempo fa, guardare i contenuti praticamente in maniera gratuita, o con pochi euro al mese, utilizzando i dati di accesso di un amico, o di un parente. Per far fronte a questa problematica, il colosso ha quindi cercato di disincentivare questo fenomeno rendendo illegale la condivisione delle password.
Una strategia mal riuscita
A seguito di questo cambio di strategia, la situazione però è tutt’altro che migliorata. Il Piano Base con pubblicità, infatti, non è riuscito a convincere i nuovi utenti. Questi, per convenienza e qualità dell’offerta, hanno preferito spostarsi verso altre piattaforme streaming. Mentre, i vecchi utenti, ingolositi dall’abbassamento del prezzo, hanno iniziato a sottoscrivere il piano con le pubblicità. Abbandonando quindi, i piani più costosi come Standard e Premium. Insomma, un vero e proprio flop!
Netflix ha finalmente annunciato un taglio dei costi, ma non in Italia
Secondo il Wall Street Journal, però, pare che Netflix stia cercando di andare incontro all’esigenza di alcuni utenti, abbassando ulteriormente i prezzi degli abbonamenti fino al 50%. Questa notizia, confermata anche da uno dei portavoce dell’azienda, avrà però seguito soltanto in alcuni mercati. Ad esempio quelli dei Paesi emergenti, dove le economie sono più deboli. Quindi stiamo parlando di circa 30 Paesi localizzati in Medio Oriente, Africa, America Latina e alcuni Stati asiatici ed europei.
In Italia, invece, dove il mercato è già maturo, pare che non ci sia l’intenzione di abbassare i prezzi. Quindi, anche se Netflix ha finalmente annunciato un taglio dei costi, qui, nel nostro Paese, dovremmo ancora attendere ulteriori sviluppi ed accontentarci del piano base con pubblicità nel caso in cui avessimo bisogno di guardare contenuti spendendo poco.