Nessuno lo dice ma è incredibile cosa accade al corpo degli astronauti quando sono nello spazio

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Terminato il derby USA-URSS degli anni d’oro a chi faceva più giri nello spazio, oggi le attenzioni dell’uomo sono rivolte ad altro. È vero che, dopo la luna, ora tocca a Marte, ma la colonizzazione di altri pianeti rimarrà probabilmente sempre un mito e basta. Recentemente abbiamo dato anche noi italiani il nostro contributo alle missioni spaziali, sia come progetti che come astronauti. Nessuno lo dice ma è incredibile cosa accade al corpo degli astronauti quando sono nello spazio. Lo vediamo assieme ai nostri Esperti della Redazione, dopo aver “spulciato” in un articolo americano.

Le missioni nello spazio alterano il corpo umano

Siamo abituati a vedere le astronavi, i satelliti e le basi spaziali. Gli astronauti che fluttuano nello spazio, in immagini degne di un film di Stanley Kubrick. Nessuno lo dice ma è incredibile cosa accade al corpo degli astronauti quando sono nello spazio, a partire dai cambiamenti della struttura genetica. A cambiare, addirittura la misura del cuore. Incredibile ma vero. A renderlo noto, scienziati e studiosi dell’università americana di Southwestern nel Texas. Basandosi direttamente sull’analisi del corpo umano di alcuni astronauti rimasti nello spazio per almeno un anno.

Il cuore diventava più piccolo ma senza limitazioni

Più di 10 gli ex astronauti coinvolti nello studio, che una volta pubblicato sulle riviste di medicina americane, ha letteralmente fatto impazzire gli americani. Nello specifico, proprio il riferimento alle mutazioni momentanee della massa cardiaca, che seppur rimpicciolita, non comprometteva la sua attività. Al momento di scrivere, dato il successo iniziale, gli studi stanno continuando. Sarà interessante capire, anche con i prossimi astronauti di ritorno, se, oltre al cuore, altri organi siano in grado di cambiare forma. Per ora, la spiegazione è ovviamente legata alla capacità del cuore di adattarsi a un vero e proprio cambiamento di vita. Tra le prossime ricerche, hanno già annunciato gli studiosi americani, quelle che riguardano i cosiddetti “esploratori solitari”, che girano il mondo in condizioni fisiche precarie.

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