Secondo l’ISTAT in Italia ogni giorno si verificano mediamente 360 incidenti stradali. La maggior parte di questi non sono gravi, ma danno vita ad una serie di spiacevoli conseguenze. Molto spesso si evitano danni all’integrità fisica delle persone, ma quasi mai rimangono indenni i veicoli. Nelle nostre strade circolano i veicoli più disparati, dai mezzi pubblici ai motocicli, e da ultimo troviamo sempre più spesso i monopattini, anche grazie al Bonus previsto dal Governo. In caso di scontro tra veicoli diversi anche la portata delle conseguenze cambia sensibilmente. Ecco che, per evitare che le ripercussioni patrimoniali rimangano a carico della vittima dell’incidente, la Legge prevede l’assicurazione obbligatoria.
Per limitare il più possibile il verificarsi di sinistri stradali, il Codice della Strada prevede inoltre moltissime norme di comportamento. Tali norme sono accompagnate da sanzioni più o meno pesanti a seconda dell’infrazione. Troviamo sia norme più specifiche, come ad esempio quelle relative ai limiti di velocità o alla distanza di sicurezza da mantenere, sia norme più generiche. Il conducente è infatti obbligato a comportarsi in modo da non costituire pericolo o intralcio per la circolazione e in modo che venga salvaguardata la sicurezza stradale.
Nessun risarcimento in caso di caduta dal motorino in questo caso
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Nonostante le tante regole normate, è importante seguirne una di buon senso che è quella di prestare attenzione al comportamento altrui. Non possiamo controllare che gli altri rispettino ogni prescrizione ma, prestando la massima attenzione, spesso possiamo evitare conseguenze dannose per noi.
Questa massima di buon senso assume ancor più importanza se pensiamo che recentemente la Corte di Cassazione ha deciso di accordare nessun risarcimento in caso di caduta dal motorino in un caso particolare.
Nell’ipotesi in esame il protagonista è un motociclista costretto ad effettuare una manovra di emergenza che ne causa la rovinosa caduta. La manovra era volta ad evitare la collisione con un’autovettura colpevole di non aver rispettato il segnale di stop. Il conducente dell’autovettura, non essendosi fermato a prestare assistenza al motociclista, ha anche impedito alla vittima di segnare la targa dell’autovettura e quindi di identificarla.
Il chiarimento della Corte di Cassazione
In assenza di testimoni e di telecamere i giudici potevano basarsi sulla sola testimonianza del motociclista e sul rapporto di incidente stradale redatto dalla Polizia Municipale. Con la sentenza n. 22398 del 2022 la Cassazione ha ritenuto che non fosse stata raggiunta la prova della fondatezza della ricostruzione della dinamica dei fatti. Secondo i giudici la parte non è riuscita a provare la responsabilità del conducente pirata e dunque ha respinto il ricorso negando il risarcimento del danno.
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