Nelle prossime sedute Tesmec potrebbe dare interessanti spunti al rialzo

Nei mesi scorsi l’andamento di medio/lungo periodo di Tesmec è stato caratterizzato da una lunga fase laterale. Adesso, però, potremmo essere arrivati a un punto di svolta. Sul time frame giornaliero, infatti, nelle prossime sedute Tesmec potrebbe dare interessanti spunti al rialzo.

Come si vede dal grafico, infatti, nel corso della seduta del 26 luglio, dopo avere segnato un minimo simile a quello di marzo 2022, le quotazioni sono scattate al rialzo. Un ottimo movimento che, però, necessita di una conferma. Come si vede dal grafico, infatti, le quotazioni si sono fermate in area 0,121 euro che nei giorni precedenti aveva già frenato il rialzo del titolo.

Per le prossime sedute, quindi, una chiusura giornaliera superiore a 0,121 euro potrebbe fare scattare un’ulteriore fase rialzista con obiettivo più probabile in area 0,1312 euro. La massima estensione rialzista, invece, potrebbe andare a collocarsi in area 0,1414 euro.

Qualora, invece, si dovesse andare al ribasso, non sono esclusi ritorni in area 0,11 euro con aggiornamento di minimi annuali. In questo caso, poi, la rottura di questo livello potrebbe aprire le porte a una discesa fino in area 0,095 euro.

La valutazione di Tesmec

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La valutazione del titolo sulla base dei multipli di mercato presenta indicazioni contrastanti. A guardare il rapporto prezzo/utili, infatti, le quotazioni di Tesmec risultano essere fortemente sopravvalutate del 20%. Se, invece, si guarda al Price to Book ratio, allora la sottovalutazione diventa molto importante. Infine, il fair value, calcolato con il metodo del discounted cash flow, esprime una sottovalutazione di circa il 70%.

Se, invece, si guarda al rapporto tra prezzo e fatturato (PS) si scopre che il titolo Tesmec non solo è sottovalutato in assoluto, visto che il PS è pari a 0,4, ma anche del 60% rispetto al suo settore di riferimento.

Un aspetto negativo che si è andato accentuando nell’ultimo anno è quello legato alle previsioni degli utili. Negli ultimi 12 mesi, infatti, le revisioni degli utili sono state ampiamente al ribasso. In generale, gli analisti si aspettano ormai una redditività inferiore alle stime di un anno fa.

Secondo quanto riportato sulle riviste per gli analisti, il consenso è comprare con un prezzo obiettivo che esprime una sottovalutazione dell’80% circa.