Fare la pasta è quasi un rito in Italia. Tuttavia, l’alimento che più di ogni altro identifica il Bel Paese riserva delle insidie quando ci si trova a cucinarlo. Questo perché abitudini consolidate in alcuni casi possono rappresentare errori in grado di inficiarne il risultato finale.
Nel cuocere la pasta molti non conoscono questi errori
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Si fa riferimento in questo caso alla pasta secca, quella in genere più utilizzata. Per intendersi si tratta di quella che si trova nei supermercati ed è prodotta dai brand più famosi.
Il primo errore nel fare la pasta potrebbe essere indotto dalla dotazione di pentole che si ha in casa. Non si può, infatti, pensare di cucinarla senza avere a disposizione la strumentazione adeguata.
Il problema è tangibile soprattutto se si sceglie una pasta lunga e non si ha un contenitore adeguato per cuocerla. In questi casi alcuni pensano di superare il problema spezzandola.
Non tutti sanno quanto questa scelta sia vista come una sorta di smacco alle regole non scritte della cucina italiana. In alcuni casi è pur vero che si possono usare gli spaghetti spezzati, ma riguarda precise ricette. E tra l’altro sono già disponibili in commercio in formato più corto.
Meglio però non attuare la stessa scelta per piatti della tradizione che non contemplino questa strategia, praticata magari solo perché non si ha una pentola adeguata. La questione dotazione si riallaccia anche alla necessità di non utilizzare il coperchio dopo aver buttato la pasta.
Quanta acqua e quanto sale usare per la pasta
L’altro errore è andare “ad occhio” per quel che riguarda le quantità di acqua e sale. Una teoria piuttosto diffusa e accettata da tanti esperti prevede che si debba utilizzare un litro d’acqua per ogni 100 grammi di pasta.
E quanto sale si deve mettere nella pasta? Il consiglio, in base alle indicazioni degli esperti, è di assestarsi su quantità che oscillino tra i 7 ed i 10 grammi per 100 grammi.
Tempo di cottura: meglio non andare a tentativi
Il terzo errore nel preparare la pasta è quello di non leggere la confezione. Lì c’è il tempo di cottura e non si dovrebbe mai andare oltre. E può capitare che lo si faccia, se si considera che in certi casi è prassi consolidata assaggiare la pasta per verificarne lo stato e capire quando scolarla.
Può, semmai, essere utile scolare la pasta prima che si esaurisca il tempo di cottura indicato. Questo potrebbe accadere, ad esempio, quando si ha la volontà di saltarla in padella con il condimento. In quel caso la cottura potrebbe essere completata nella nuova sede, aggiungendo una modica quantità dell’acqua di cottura rimasta in pentola.
Perché la pasta non fa ingrassare, almeno non da sola
Nel cuocere la pasta molti potrebbero, dunque, lasciarsi andare a strategie che non troverebbero l’approvazione di molti esperti.
Meglio acquisire più conoscenze possibili e sfruttare al meglio le potenzialità di questo alimento. Una pasta leggera, infatti, molto spesso rientra tranquillamente tra gli alimenti periodici di una possibile dieta ipocalorica ed equilibrata organizzata da un nutrizionista.
Anche perché, se tutti cercano strategie per dimagrire velocemente, la strada consigliata da figure qualificate prevede che lo si faccia nel medio-lungo periodo e senza tagli drastici. A partire dalla necessità di consumare la giusta dose di carboidrati.