A fine 2023 il Dipartimento del Tesoro ha pubblicato le “Linee guida della gestione del debito pubblico 2024”. È un documento in cui il MEF delinea quali strategie operative adotterà per gestire il debito pubblico. Gli investitori in bond, invece, ne approfittano per cercare di capire quali strumenti saranno verosimilmente emessi.
Ad esempio, nel 2024 arriverà un nuovo BTP Futura e quanto potrebbero rendere le cedole e il premio fedeltà del bond? Sono domande importanti visto che i soldi vanno investiti a priori sul miglior prodotto in termini di durata, rischio e rendimenti.
Come funziona?
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Tra le famiglie di bond, quelle retail suscitano molto interesse tra i risparmiatori. Sono titoli di Stato che il MEF riserva soltanto a famiglie ei investitori individuali. Qui vi rientrano i BTP Futura, ad oggi emessi nel biennio 2020-’21 per raccogliere fondi finalizzati al finanziamento delle spese legate alla crisi da Covid 19.
In totale furono emessi 4 bond, due nel 2020 e due nel 2021. Quelli del 2020 hanno scadenza, nell’ordine, luglio 2030 (10 anni) e novembre 2028 (8 anni). Quelli del 2021 hanno durata totale di 16 (aprile 2037) e 12 anni (novembre 2033).
La caratteristica principale è che la struttura dei rendimenti è fissa e crescente, cioè del tipo step-up. È lo stesso meccanismo previsto per i buoni postali di medio-lungo termine, che dal 28 dicembre hanno mutato gli interessi. Quindi per spuntare i migliori tassi bisogna attendere la parte finale della vita del bond: non è il massimo tra tutte le alternative disponibili sul mercato. Chi non è sicuro di portare a termine l’investimento farebbe meglio a puntare su bond a cedola ricca dall’inizio.
Per mitigare la cosa, l’emittente paga un premio fedeltà a chi tiene il titolo fino a scadenza. Peccato però che la durata media dei titoli già emessi non sia irrisoria.
Nel 2024 arriverà un nuovo BTP Futura e quanto potrebbero rendere le cedole e il premio fedeltà del bond?
A pagina 22 del documento il Tesoro scrive che l’emissione di un nuovo BTP Futura verrà valutata in base alle condizioni di mercato e alla domanda verso il bond. In soldoni? Secondo noi potrebbe essere che il bond non verrà emesso per 3 ragioni:
- questa tipologia di bond conviene all’emittente solo quando i tassi di mercato sono nulli o irrisori com’è avvenuto nel 2020-’21;
- la domanda di mercato (volumi tradati) di queste obbligazioni è fiacca. A titolo di esempio, il BTP Futura 2037 prezza sui 72 centesimi e quello in scadenza a novembre 2033 appena 80 centesimi;
- le parole del MEF nello stesso documento, che quando parla dei BTP Italia e BTP Valore sembra essere più possibilista circa le loro future emissioni.