Nel 2023 le pensioni con la nuova Quota 103 a 64 o 65 anni

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Prima la Quota 100 per tre anni, poi la Quota 102 per un solo anno e adesso si passa a Quota 103. A dirlo in questo modo è evidente che il sistema previdenziale italiano viaggia sempre più verso la cancellazione di tutte le misure di pensionamento anticipato. Soprattutto quelle che prevedono l’uscita prima dei 67 anni di età. La misura frutto di una proposta e che quindi al momento è soltanto una mera ipotesi, continuerebbe il lavoro iniziato con la Quota 100 e proseguito con la Quota 102. Un lavoro nato con l’obiettivo di ridurre al minimo l’impatto di un eventuale scalone sui lavoratori.

Nel 2023 le pensioni con la nuova Quota 103 flessibile

Mentre per i nati dal 1957 al 1959 la Quota 100 è stata una possibilità dal momento che garantiva, con 38 anni di contributi versati una uscita a partire dai 62 anni di età, per i nati nel 1960 tutto diverso. Nonostante la Quota 102, lo scalone ad oggi è perfettamente materializzato. Infatti chi è nato nel 1960, a prescindere dalla presenza di 38 anni di contributi già completati, non ha potuto accedere alla Quota 100. Infatti i 62 anni di età andavano completati entro la fine del 2021. E con l’ingresso della Quota 102 per questi lavoratori non è stato possibile nemmeno sfruttare la nuova Quota 102. Questo dal momento che entro la fine del 2022 avrebbero dovuto compiere 64 anni.

I veri penalizzati sono la classe 1960

In barba a qualsiasi soluzione anti scalone, anche la Quota 103 di cui si parla in queste ore li taglia nuovamente fuori. Ed in ogni caso, perché nonostante si parla di Quota 103 flessibile, serviranno sempre almeno 64 anni di età. Infatti con la nuova Quota 103 potrebbero uscire coloro i quali raggiungono 39 anni di contributi versati e 64 anni di età. In alternativa possono bastare sempre i 38 anni di contributi versati. Ma in questo caso l’età necessaria sale a 65. In pratica i nati nel 1960 o dopo, rischiano di passare due generazioni di misure, e di subire lo stesso in pieno quello scalone che i legislatori volevano eliminare.

Ecco cosa hanno subito i nati nel 1960

Per chi solo per qualche mese o giorno non è nato nel 1959, il danno è notevole. Basti pensare a chi per esempio è nato il primo gennaio del 1960. Per un solo giorno chi è nato il 31 dicembre precedente, ha potuto sfruttare la Quota 102 andando in pensione nel 2021. Chi invece è nato l’anno dopo non vedrà la pensione prima del 2027, cioè quando arriverà ai canonici 67 anni di età. E non è neanche detto che i 67 anni restino tali. Infatti c’è da considerare che potrebbero addirittura diventare di più per via del collegamento all’aspettativa di vita bloccata fino al 2026, ma che dopo tornerà ad influenzare le uscite dal lavoro. Quindi, nel 2023 le pensioni con la nuova Quota 103 potrebbero servire a poco per molti lavoratori che non trarrebbero beneficio.

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