Il nuovo anno potrebbe portare dei ratei pensionistici più elevati per alcuni contribuenti. Talvolta per ottenere somme di denaro aggiuntive bisogna inviare una segnalazione all’Istituto di previdenza sociale. Ma può anche accadere che sia l’Ente stesso ad accreditare le spettanze senza attendere la richiesta del beneficiario. Conviene tuttavia ricordare che l’INPS sospende il pagamento delle pensioni per 2 mesi a chi non presenta questa documentazione per tempo.
Sarebbe quindi consigliabile rivolgersi ad un Patronato o ad un consulente previdenziale per non dover pagare in prima persona eventuali omissioni ed errori. VI sono scadenze improrogabili che quindi richiedono massima attenzione. Così come percepiscono fino a 1.270 euro di arretrati dall’INPS anche i percettori di pensione che presentano più tardi questa domanda.
Si consideri inoltre che anche nel 2022 l’INPS liquiderà un triennio di assegni arretrati ai fortunati pensionati che chiederanno questo ricalcolo contributivo. Chi legge con attenzione l’estratto conto previdenziale potrebbe infatti accorgersi di eventuali errori. Il mancato riconoscimento di alcuni periodi di contribuzione potrebbe infatti causare una riduzione degli importi.
Qualcosa di simile potrebbe accadere relativamente alle imposte da versare per i prossimi mesi. A tal proposito si tenga conto che è questa la documentazione che i pensionati devono inviare all’INPS per pagare meno tasse nell’anno nuovo. Pertanto si consiglia di richiedere la consulenza di esperti per non perdere agevolazioni ed eventuali benefici economici che non scattano in automatico.
Nel 2022 l’INPS liquiderà un triennio di assegni arretrati ai fortunati pensionati che chiederanno questo ricalcolo contributivo
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Anche dopo l’avvenuta liquidazione del trattamento previdenziale l’Ente potrebbe accorgersi di errori di calcolo nell’individuazione dell’importo. Parimenti potrebbe essere lo stesso pensionato che riceve assegni di importo inferiore ad inviare una segnalazione agli uffici INPS. Il titolare del trattamento ha possibilità di richiedere la ricostituzione della pensione in qualunque momento. Se dal ricalcolo emergono errori relativi all’ammontare dei ratei spettanti allora il percettore matura il diritto agli arretrati.
Non è infatti da escludere che siano stati commessi errori relativi all’anzianità contributiva. In tal caso spetta al pensionato inviare un ricorso online o tramite Patronato per ottenere la riliquidazione. Si consideri infine che non è la domanda ad avere una scadenza quanto piuttosto il diritto ai ratei arretrati. Secondo quanto si legge nell’articolo 38 del Decreto legislativo 98/2011 l’eventuale diritto agli arretrati vale unicamente per il triennio precedente alla domanda. In sostanza, al pensionato l’INPS accrediterà i ratei maturati nei 3 anni immediatamente precedenti all’invio della segnalazione.