Che si viva in campagna o si viva in città, ognuno di noi è abituato a vedere uccellini girare per parchi e alberi. Non è raro anche imbattersi in corvi, merli e gazze ladre. Chi passa molto tempo in zone collinari o in montagna non si stupisce neanche vedendo passare sopra la propria testa dei falchetti o delle poiane.
Come se non bastasse, nei nostri cieli vive un uccello chiamato l’avvoltoio degli agnelli, ma nessuno lo sa. Stiamo parlando del gipeto, rapace dall’apertura alare immensa. La sua grandezza ha portato a credere per molti anni che rubasse gli agnelli ai pastori, mito ora sfatato.
Tutti possono incontrare questo animale
Indice dei contenuti
Il gipeto è gigantesco. Con un’apertura alare di quasi 3 metri, questo rapace è l’avvoltoio più grande di tutta l’Europa. Chiunque frequenti la montagna può imbattersi con facilità nell’avvoltoio degli agnelli. Il gipeto, infatti, si muove e caccia di giorno e vola principalmente su quote basse. In questo modo gli è più facile individuare le proprie prede. Al gipeto, però, non piace cacciare. Anzi, si nutre principalmente di carcasse di animali morti e delle loro ossa.
Come possiamo riconoscere un gipeto? In primo luogo dalla sua grandezza: sulle aree montane italiane non esiste un uccello più grande di lui. Inoltre, il gipeto adulto è facilmente riconoscibile per il color ruggine del suo ventre e del suo petto.
Il gipeto si era estinto nelle Alpi
Il gipeto si era estinto in area alpina all’inizio del ‘900. La leggenda legata al furto di agnelli da parte del gipeto ha fatto sì che questo maestoso rapace venisse cacciato massicciamente. A partire dagli anni ’90, però, diverse fondazioni si sono mosse per reintrodurre il gipeto nell’habitat alpino.
Oggigiorno, nei nostri cieli vive un uccello chiamato l’avvoltoio degli agnelli, ma nessuno lo sa. Presente in Austria, Francia, Svizzera e Italia, il gipeto sta piano piano ricominciando a popolare le area montane. Quando andiamo a fare un’escursione, aguzziamo la vista: potremmo avere la fortuna di incontrarne uno!