Né mare e né montagna ma questa insolita e speciale meta per una gita primaverile tra arte e buona cucina, senza pestarsi i piedi tra la folla di turisti

Faenza

“I laghi non vado mai” cantavano i fantastici Cochi e Renato. In effetti, complice il bel tempo, i nostri tanti e bellissimi laghi sono già stati presi d’assalto. Mancano all’appello molti dei turisti stranieri che fanno spesso dei nostri laghi delle vere e proprie colonie. Un po’ come accade sul Garda con tedeschi e olandesi. Senza contare le prime passeggiate al mare e, magari anche i primi tuffi in un’acqua adesso decisamente cristallina. Ma tanti cercano anche una meta diversa e che, soprattutto sia tranquilla, ma facilmente raggiungibile. Mettiamoci pure che ci regali la possibilità di mangiare bene, magari non spendendo tanto. Allora, la meta che proponiamo oggi potrebbe proprio essere quella adatta ai nostri Lettori.

Sulla Via Emilia tra arte e buona cucina

C’era una volta la nobile ed elegante Faenza, famosa in tutto il Mondo per le sue splendide maioliche. Ai piedi dell’Appennino e in un contesto paesaggistico davvero meraviglioso, Faenza potrebbe essere l’idea alternativa della gita di primavera. Ne avevano intravisto l’importanza strategica già i romani, quando Ravenna ospitava la flotta navale imperiale impegnata nella lotta ai pirati del Mediterraneo. Faenza costituiva il legame lungo la Via Emilia per collegare le montagne al mare. Per fare legna per costruire le triremi dell’Impero. Ma il suo sviluppo la portò a diventare bella e famosa nel Medioevo prima e nel Rinascimento, poi. Grazie anche all’illuminata signoria dei Manfredi.

Né mare e né montagna ma questa insolita e speciale meta per una gita primaverile tra arte e buona cucina, senza pestarsi i piedi tra la folla di turisti

Come spesso accadde nella storia alle città considerate strategicamente cruciali Faenza conobbe guerre e assedi. Ma anche tante presenze che contribuirono a riempirla di monumenti. Dal Papato all’Impero, dai Manfredi ai Veneziani, Faenza è una città elegante, vivibile e piena di arte. Impossibile andarsene da qui senza aver acquistato le maioliche nelle tante botteghe del centro.

Anche tanto gusto a tavola

Né mare e né montagna ma questa insolita e speciale meta che propone anche piatti tipici da assaggiare come:

  • i tradizionali e speciali cappelletti in brodo;
  • i passatelli;
  • l’agnello coi piselli;
  • la ciambella romagnola;
  • la zuppa inglese.

Il tutto bagnato dall’immancabile Sangiovese, senza dimenticare uno speciale Pinot Bianco dei colli faentini.

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