I medici ce lo ripetono costantemente. La salute del nostro corpo passa anche attraverso un delicato equilibrio di buone pratiche e di abitudini salutari. Ciò significa che può capitare che stati di sofferenza e di disagio provengano non necessariamente dall’assenza di una sostanza. Ma anche in caso di elementi salutari per il nostro corpo, ma in una quantità troppo alta.
Questo ragionamento vale ad esempio per le vitamine. Abbiamo considerato di recente gli abusi che potrebbero portare ad arrossamento, prurito e valori sballati. Oggi invece consideriamo un’altra situazione. Infatti, nausea vomito e diarrea potrebbero essere sintomi di un eccesso di vitamina D. Le conseguenze peggiori, addirittura, potrebbero sfociare in calcificazioni degli organi.
Alcuni si potrebbero chiedere come sia possibile, visto che la vitamina D si assume notoriamente tramite l’esposizione ai raggi del sole. Questo sarebbe merito delle radiazioni ultraviolette, che sono in grado di trasformare un derivato del colesterolo in questa preziosa risorsa per l’organismo. Ma questa è solo una delle possibili fonti.
I metodi d’assunzione
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Esistono infatti degli alimenti che sono ricchi di questa sostanza. Tra questi ci sono certamente i latticini ed i pesci grassi, come il salmone e lo sgombro. Ma anche l’olio di fegato di merluzzo, i formaggi ed il cioccolato. Persino i funghi ed il tonno venduto in scatola possono fornircene quantità discrete. Le funzioni della vitamina D sono varie, ma principalmente garantisce l’assorbimento del calcio nell’intestino e nel rene. Così facendo, favorisce il corretto funzionamento e la resistenza delle ossa.
Attenzione, però, perché se è vero che ricevere raggi del sole quotidianamente e seguire una dieta varia sono parti essenziali dell’assunzione, non sarebbero però la causa dell’eccesso. Come ci spiegano gli esperti, infatti, non si registrano casi dovuti a questo. Piuttosto, la ragione di ipervitaminosi sarebbe da ricercare nell’uso eccessivo di farmaci e integratori contenenti questa vitamina. Dovremmo così verificare assieme al nostro medico di non aver abusato nelle quantità di questi prodotti. Peraltro, se questo stato si protrae nel tempo, si potrebbero verificare anche danni renali e cardiaci causati dal deposito di calcio in alcuni organi del corpo.
Nausea vomito e diarrea potrebbero essere sintomi di un eccesso nell’assunzione di questa vitamina ed ecco spiegato da cosa guardarsi
Dunque, l’equilibrio è la parola d’ordine. Inoltre, il dosaggio dipende molto dall’età della persona. Particolare attenzione, infatti, andrebbe riservata nei confronti dei neonati e dei bambini. Questi, per ovvie motivazioni, trascorrono il proprio tempo spesso al chiuso. Nei primi 12 mesi di vita, così, sarebbe consigliabile procedere all’integrazione di questa sostanza così utile per il corretto sviluppo scheletrico. In seguito al primo anno di vita, occorre comunque fare particolare attenzione a far seguire al bambino una dieta varia e uno stile di vita che gli consenta di stare all’aperto.