Con il mese di dicembre tradizionalmente arrivano le festività natalizie e la tredicesima mensilità per i lavoratori dipendenti. In un recente approfondimento, la Redazione di ProiezionidiBorsa ha evidenziato come la gratifica natalizia non sia, in realtà, una mensilità aggiuntiva. Tredicesima e quattordicesima sono infatti ricomprese nella retribuzione annua indicata nel contratto di lavoro di ogni dipendente. Insomma, il totale corrisposto dalle imprese ai propri collaboratori non cambia in base al numero di mensilità in cui è suddiviso.
La tredicesima è comunque un traguardo atteso dai lavoratori poiché consente di affrontare con più tranquillità le festività. La busta paga di dicembre serve insomma per regali e cenoni. Oltre a consentire talvolta di sistemare qualche pendenza rimasta in sospeso durante l’anno. Quest’anno, però si preannuncia un Natale amaro per il taglio alle buste paga di molti italiani. Scopriamo quindi cosa accadrà alle retribuzioni in pagamento nelle prossime settimane.
Un anno tra disoccupazione e precarietà
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Il 2020 si è purtroppo caratterizzato per la pandemia e la crisi economica che ne è seguita. Nel nostro Paese ne hanno pagato le conseguenze soprattutto le piccole imprese, i lavoratori autonomi ed i dipendenti a tempo determinato. Secondo dati ISTAT, infatti, la disoccupazione in Italia è salita all’8,8% con punte del 27,6% tra i giovani. Inoltre, i dati considerano occupati anche i lavoratori in Cassa Integrazione che percepiscono una retribuzione ridotta rispetto al solito.
Se per questi ultimi, la decurtazione dello stipendio è del 20%, la tredicesima per chi ha lavorato saltuariamente sarà davvero esigua. I lavoratori maturano infatti i ratei di tredicesima e quattordicesima in proporzione ai mesi lavorati. Chi, quindi, ha lavorato solo sei mesi, riceverà una tredicesima dimezzata. Insomma, un Natale amaro per il taglio alle buste paga di molti italiani.
Natale amaro per il taglio alle buste paga di molti italiani
Le decurtazioni riguarderanno solo una parte di lavoratori. Chi, infatti, ha mantenuto il proprio posto di lavoro tutto l’anno non subirà alcun taglio. Ad essere maggiormente penalizzati saranno i giovani e i lavoratori precari o in Cassa Integrazione. Per questi ultimi le tredicesime potranno ridursi anche solo ad una piccola percentuale del consueto. Secondo uno studio di Confcommercio, le tredicesime del 2020 scenderanno solo del 5% ma si tratta di un dato medio. Per le categorie più deboli, infatti, la riduzione di stipendio sarà quest’anno molto più significativa.