Multe pesanti anche fino a 3.000 euro subito a chi commette questo errore molto comune in primavera e in estate

giardino

L’avvicinarsi della bella stagione consente a chi ha un giardino o un piccolo appezzamento di terreno di dedicarsi, nel tempo libero, alla loro pulizia. Da ciò ne consegue inevitabilmente l’accumulo di rami, sterpaglie, foglie ed erbacce. Molte persone preferiscono bruciare foglie e rami invece di gestirli come rifiuti. Tuttavia la combustione dei materiali vegetali è regolamentata dal cosiddetto Codice dell’Ambiente, ovvero il D.Lgs. n. 152/2006, che la consente nel rispetto di determinati condizioni e quantità.

Mentre nei periodi di massimo rischio per gli incendi, la combustione dei residui vegetali è sempre vietata. Il nostro legislatore, infatti, ha sempre ritenuto la tutela dell’ambiente fondamentale per la salute delle persone e del pianeta, promuovendo comportamenti responsabili. Ad esempio prevede multe salate per chi getta rifiuti dal finestrino.

Chiunque dovesse contravvenire a tale divieto potrà essere punito con una multa salata. Ovvero una sanzione pecuniaria che va da un minimo di 216 euro fino ad un massimo di euro 866. Allo stesso modo sono previste multe da 60 a 300 euro per chiunque getti un mozzicone di sigaretta o altri prodotti da fumo. Nonché multe da 30 a 150 qualora si buttino in terra gomme da masticare, fazzoletti di carta e scontrini.

Multe pesanti anche fino a 3.000 euro subito a chi commette questo errore molto comune in primavera e in estate

Pertanto ci si chiede in quali limiti sia consentito e se sia consentito bruciare sterpaglie, rami, foglie e più in generale residui vegetali. Il legislatore prevede che tutto ciò che residua dall’attività di manutenzione dei terreni non sia considerato come rifiuti e possa essere bruciato in determinate condizioni. Ovvero, qualora sia il risultato delle normali attività agricolo-forestali o dall’attività di manutenzione del verde pubblico e non sia pericolose.

Si richiede inoltre che sia utilizzato in silvicoltura o agricoltura, in particolare che sia utilizzato come fertilizzante. Pertanto sembrerebbe che l’abbruciamento non sia consentito per quanto riguarda i giardini privati. Ma l’art. 185 co.6-bis del Codice dell’Ambiente sembrerebbe consentire le attività di raggruppamento e abbruciamento dei materiali vegetali per i privati. Purché questi siano in piccoli cumuli e in quantità giornaliere non superiori a 3 metri steri per ettaro. Nonché le ceneri siano utilizzate come concime o ammendante.

Al di fuori di queste ipotesi espressamente previste, la combustione di materiale vegetale è vietata, potendosi configurare diverse ipotesi di responsabilità ai danni del trasgressore. Ad esempio si potrebbe verificare la fattispecie della combustione illecita di rifiuti, con multe pesanti anche fino a 3.000 euro subito ai sensi dell’art. 256 bis del Codice dell’Ambiente. Nonché il reato di incendio punito con la reclusione.

Approfondimento

Dal 2022 scattano multe di oltre 2.500 euro dall’Agenzia delle Entrate per chi acquista o vende questi prodotti 

Consigliati per te